Opere d’arte in pericolo

Pubblicità


Il mercato di opere d’arte trafugate è uno dei mercati illegali più fruttuosi d’Italia dopo il mattone e i rifiuti. Lo sostiene Legambiente, fornendo una interpretazione dei dati dei Carabinieri del Comando di tutela del Patrimonio culturale.

Le ultime rilevazioni evidenziano un calo significativo del numero dei furti (- 15,9%, 1.293 nel 2003 contro i 1.539 del 2002,), al quale non corrisponde invece un analoga diminuzione delle opere trafugate, che sono state solo lo 0,8% in meno dell’anno precedente (18.566 nel 2002, 18.453 nel 2003). Inoltre i furti sono sempre più mirati e di maggiore valore; tra le opere sottratte sono quasi tremila (2.974) quelle di interesse “notevole”, contro le 77 del 2002.
“Mentre nel 2002 – commenta Legambiente - gli oggetti importanti rappresentavano una porzione assolutamente minoritaria (lo 0,4%, una ogni duecento per intenderci), l’anno scorso hanno raggiunto il 16% del totale (una ogni sei).”

Nel 2003 il numero principale di furti si è verificato presso abitazioni private (673), seguite dalla chiese (515).Meno colpiti gli enti pubblici e privati (88 furti). I luoghi più sicuri dove mettere un quadro restano i musei: solo 17 furti.

I ladri d’arte e d’archeologia, rileva Legambiente, hanno una predilezione per le monete: "sono stati oltre 5mila i furti, nel 2002 ne erano stati registrati solo 199 (25 volte tanto). Seguono l’ebanisteria e le opere pittoriche (quadri, affreschi). Cresce la passione per gli strumenti musicali antichi e di pregio: negli anni passati il numero di furti si attestava attorno ai 10-15, nel 2003 invece ne sono stati trafugati 523. Cala la richiesta di francobolli: nemmeno un furto nel 2003, solo 4 nel 2002, 5 nel 2001."