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OPERAZIONE RICATTO: SCOPERTO UN “COMITATO DI AFFARI” NEL MONDO DELLA SANITA'

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Criminalità

23/09/2005

Trenta le persone coinvolte tra direttori generali, medici, politici ed imprenditori, indagati per estorsione, concussione, turbativa d'asta, frode, illecito finanziamento a partiti politici.

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Le accuse sono varie e pesanti e colpiscono nomi eccellenti dei vertici sanitari di Vibo Valentia.
È questo il quadro delineato dall'operazione, denominata "Ricatto", condotta dai carabinieri di Vibo Valentia e diretta dalla Procura della Repubblica che ha portato anche al sequestro di tutta l'area con annesso cantiere sulla quale dovrebbe sorgere il nuovo ospedale.

Tra gli indagati ex assessori regionale alla sanità, ex direttori sanitari  e Asl, ex direttori amministrativi. Lo scopo principale di questo vero e proprio “comitato di affari” era di far aggiudicare gli appalti, compreso quello per la costruzione del nuovo ospedale, facendosi pagare tangenti dalle imprese.

Gli investigatori hanno accertato il pagamento di tangenti per circa 2 milioni 165 mila euro elargite per la realizzazione del nuovo ospedale civile vibonese.Secondo i Carabinieri, il regista dell'operazione relativa alla gara per l'appalto del nuovo ospedale di Vibo Valentia avrebbe permesso la vittoria di una impresa di comodo, con il compito di percepire e consegnare la tangente. I lavori poi sarebbero stati affidati in sub appalto a imprese locali, una delle quali è stata sospesa perché non in regola con la normativa antimafia. L'area dove sarebbe dovuto sorgere il nuovo ospedale è stata sequestrata.

Alcuni episodi di corruzione sarebbero stati documentati da riprese filmate e fotografie scattate dagli inquirenti. Dalle indagini è emerso pure che la fornitura di beni e servizi era stata affidata a due imprese vibonesi facenti capo ad un pregiudicato del luogo che operava come collettore di tangenti per conto di alcune responsabili dell'Asl.

Tra le altre accuse, viene anche contestato il reato di somministrazione di prodotti medicinali all'insaputa dei pazienti. Questa attività, consentiva l'appropriazione di ingenti somme di denaro stanziate per la stessa attività di sperimentazione. In tal modo si appropriavano di somme di denaro stanziate per l'attività di sperimentazione da destinare ai pazienti.

L'Azienda sanitaria di Vibo Valentia era già stata commissariata lo scorso 8 agosto dalla giunta regionale che decise la sospensione dei manager in carica in seguito a verifiche amministrative, procedendo all'azzeramento dei vertici di gran parte delle aziende sanitarie ed ospedaliere.

 


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