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La grande utilità delle pattuglie canine

La grande utilità delle pattuglie canine
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Criminalità

31/01/2018

Le pattuglie canine possono essere oltremodo efficaci, sia nel tenere sotto controllo comportamenti inappropriati di persone, sia per individuare tempestivamente droghe ed esplosivi: una nuova interessante applicazione dei cani addestrati.

Un istituto specializzato nel mettere a punto strategie in grado di fermare il traffico di reperti archeologici e culturali, provenienti da zone in guerra, come purtroppo troppe ve ne sono del Medioriente, sta lavorando per mettere a punto una nuova tecnica di individuazione di reperti culturali, che potrebbero essere illecitamente esportati.

 

Ad oggi questa istituzione ha addestrato quattro cani, che possono individuare l’odore caratteristico di oggetti archeologici che provengono da regioni in guerra, come ad esempio la Siria e l’Irak, dove i gruppi terroristici ricavano ingenti profitti dal saccheggio delle antichità di questi paesi.

 

I cani vengono addestrati utilizzando dei reperti archeologici che sono legalmente conservati in collezioni museali.

 

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Si tratta di un intervento di estrema importanza, perché negli ultimi tempi, o meglio anche negli ultimi anni, il traffico illecito di reperti archeologici è cresciuto in modo esponenziale ed è assai difficile da arrestare. Oggetti antichi, come ad esempio monete, sigilli, ciondoli e gioielli sono abbastanza piccoli da poter essere nascosti in tasca, rendendo quindi difficilmente controllabile la movimentazione, perpetrata con l’utilizzo di corrieri.

 

Il valore aggiunto di questi oggetti è estremamente elevato, perché si va da pochi spiccioli che vengono consegnati agli agricoltori ed ai tombaroli locali, alle centinaia o migliaia di dollari, che i commercianti dei paesi più sviluppati sono pronti a pagare. Purtroppo oggi gli acquirenti sono assai poco sensibili sulla provenienza degli oggetti che vanno ad acquistare ed i commercianti lo sono ancora di meno.

 

Il responsabile di questo progetto ha dichiarato che l’idea gli era venuta quando venne a conoscenza che i cani erano stati utilizzati per individuare il ricettacolo di una grande quantità di apparati elettronici rubati. Il responsabile si convinse allora che se i cani erano in grado di individuare oggetti elettronici, avrebbero ben potuto essere anche in grado di individuare reperti archeologici.

 

Nella fase iniziale di questo studio, i conduttori dei cani hanno concentrato la loro attenzione su oggetti che provenivano da una area specifica dell’Irak e della Siria. Piuttosto che usare gli oggetti stessi, i ricercatori hanno messo dei materiali assorbenti sopra i reperti, facendo assorbire il loro odore, e utilizzando successivamente questi materiali assorbenti per l’addestramento dei cani.

 

I risultati sono stati assolutamente sorprendenti, dopo solo pochi giorni di addestramento dei cani, ed ecco il motivo per cui adesso si sta studiando la possibilità di addestrare un numero elevato di pattuglie canine, che potranno essere utilizzate in corrispondenza di passaggi critici, come le frontiere terrestri e gli aeroporti, frequentemente utilizzati dai contrabbandieri.

 

Adalberto Biasiotti

 



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