Inefficace e antieconomico il bracciale elettronico per il controllo dei criminali a distanza

In base agli studi condotti da un gruppo di esperti per conto della Direzione generale della ricerca del Parlamento europeo, il braccialetto elettronico per il controllo a distanza non è una valida e sicura alternativa alla detenzione.

Nel documento relativo allo studio si afferma che "nella maggior parte dei casi l'uso di dispositivi di sorveglianza a distanza non consente nessun risparmio economico ed, anzi, richiede un più alto numero di addetti rispetto al ricorso alla reclusione", non contribuendo, quindi, alla riduzione del sovraffollamento nelle prigioni.
I sistemi di sorveglianza a distanza, infatti, possono essere utilizzati solo per detenuti con requisiti particolari e permettono soltanto di individuare la presenza di una persona in un dato luogo, senza consentire in alcun modo di prevenirne le intenzioni criminali.

Nonostante la grande fiducia nell'infallibilità delle nuove tecnologie, dall'analisi delle sperimentazioni effettuate in Usa e i alcuni Paesi della Ue, quali Gran Bretagna, Olanda, Belgio e Spagna, il braccialetto elettronico e i sistemi ad esso simili hanno dimostrato di non raggiungere gli obiettivi per cui sono stati introdotti.
Nel documento conclusivo relativo allo studio condotto, infatti, gli esperti del "Gruppo per la ricerca sulla sicurezza" hanno espresso parere contrario all'utilizzo di questi dispositivi, invitando l'Europarlamento a "rifiutare tali applicazioni tecnologiche, che rappresentano un grave pericolo di cattiva utilizzazione".