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Indagine sulla criminalita'
Sono stati presentati, nel corso dell'assemblea degli Industriali bresciani svoltasi nei giorni scorsi, i risultati di uno studio realizzato dall'Istituto Nomesis riguardo al fenomeno criminalita' nella provincia di Brescia.
La ricerca, realizzata su un campione di 260 aziende rappresentativo di imprese manifatturiere, stima attorno ai 350 miliardi di lire il costo che ogni anno gli imprenditori bresciani devono sostenere per i danni derivanti da atti di criminalità e per attuare misure preventive.
Il 77% delle imprese intervistate già adotta delle specifiche strategie difensive, per una spesa complessiva di 200 miliardi di lire, mentre il 29% ha dichiarato di voler aumentare le spese destinate alla sicurezza.
La criminalita' non solo colpisce il patrimonio aziendale, ma anche i nuclei familiari degli imprenditori; particolarmente temute sono infatti le ''rapine in villa'' .
Dal punto di vista territoriale, maggiormente a rischio sono le aziende della Bassa bresciana dove la percentuale delle aziende che ha subito atti criminali si aggira attorno al 50%.
I settori più colpiti sono invece il calzaturiero, l'abbigliamento, l'agroalimentare e il caseario.
La ricerca, realizzata su un campione di 260 aziende rappresentativo di imprese manifatturiere, stima attorno ai 350 miliardi di lire il costo che ogni anno gli imprenditori bresciani devono sostenere per i danni derivanti da atti di criminalità e per attuare misure preventive.
Il 77% delle imprese intervistate già adotta delle specifiche strategie difensive, per una spesa complessiva di 200 miliardi di lire, mentre il 29% ha dichiarato di voler aumentare le spese destinate alla sicurezza.
La criminalita' non solo colpisce il patrimonio aziendale, ma anche i nuclei familiari degli imprenditori; particolarmente temute sono infatti le ''rapine in villa'' .
Dal punto di vista territoriale, maggiormente a rischio sono le aziende della Bassa bresciana dove la percentuale delle aziende che ha subito atti criminali si aggira attorno al 50%.
I settori più colpiti sono invece il calzaturiero, l'abbigliamento, l'agroalimentare e il caseario.
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