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Come gestire beni sequestrati e confiscati

Come gestire beni sequestrati e confiscati
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Criminalità

23/09/2022

Il problema legato alla gestione di beni sequestrati e confiscati alla malavita, in vari paesi europei. Ecco il prezioso parere del supervisore europeo per la protezione dei dati, su un tema decisamente critico.

A maggio 2022 la commissione europea ha pubblicato una traccia di documento, che dovrebbe portare allo sviluppo di una direttiva del parlamento europeo e del consiglio sulle modalità con cui è possibile sequestrare e confiscare dei beni, durante procedimenti giudiziari.

 

L’obiettivo della proposta è evidentemente quello di rinforzare le capacità delle autorità competenti, in ogni paese dell’unione europea, nell’identificare, confiscare e gestire dei beni. Inoltre, la proposta di direttiva tende a facilitare la cooperazione tra i vari paesi, per cui la procura della Repubblica italiana potrebbe, ad esempio, avere maggiori poteri in tema di confische di beni, che la criminalità organizzata detiene in altri paesi europei.


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Nell’ambito di questa attività evidentemente viene effettuato un trattamento di dati personali, che potrebbe avere un impatto significativo sulle persone fisiche coinvolte e potrebbe interferire con i diritti garantiti ad ogni cittadino dal documento sui diritti fondamentali dell’unione europea.

 

Ecco il motivo per cui questa proposta di direttiva deve prendere in specifico esame questi problemi e dare chiare indicazioni.

 

È proprio su questo tema che il supervisore europeo avanza qualche dubbio, soprattutto per il fatto che alcuni dei dati personali che potrebbero essere coinvolti in queste attività di sequestro e confisca potrebbero essere assai critici, come ad esempio impronte digitali, profili DNA, profili vocali, gruppi sanguigni, impronte dentali e simili.

 

Questi dati dovrebbero poter essere scambiati fra le varie autorità di polizia di vari paesi con vive preoccupazioni, da parte del supervisore europeo, in merito ad un corretto trattamento di questi dati.

 

Poiché inoltre sappiamo come una direttiva europea non viene direttamente recepita in ogni paese, ma deve essere trasferita nella legislazione nazionale da un apposito decreto-legge, l’autorità di supervisione si preoccupa che questo processo di conversione in legislazione nazionale avvenga senza diminuire il livello di protezione, garantito ai dati personali.

 

Infine, l’autorità di supervisione si preoccupa che qualsiasi scambio o trattamento di dati personali tra le varie autorità europee, nell’ambito di indagini congiunte, debba avvenire nel pieno rispetto delle indicazioni previste dal capitolo IX dello EUDPR (EU data protection rules) e delle regole specifiche in vigore in ogni paese europeo.

 

In altre parole, confiscare e sequestrare va bene, ma vi sono regole da rispettare!

 

Vedi allegato parere(pdf)

 

 

Adalberto Biasiotti




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