Il “passaporto COVID 19” europeo è sempre più vicino
Il Parlamento ha adottato la sua posizione negoziale sulla proposta di un certificato, per riaffermare il diritto alla libera circolazione in Europa durante la pandemia.
I deputati hanno convenuto che il nuovo "certificato EU COVID-19" - invece del certificato verde digitale, come proposto dalla Commissione - dovrebbe essere in vigore per 12 mesi e non più a lungo. Il documento, che può essere in formato digitale o cartaceo, attesterà che una persona è stata vaccinata contro il coronavirus o, in alternativa, che ha un recente risultato negativo al test o si è ristabilita dopo un’infezione.
Tuttavia, i certificati EU COVID-19 non serviranno da documento di viaggio, né diventeranno una condizione preliminare per esercitare il diritto alla libera circolazione, affermano i deputati.
La proposta legislativa riguardante i cittadini dell'UE è stata approvata con 540 voti contro 119 contrari e 31 astensioni, mentre quella sui cittadini di paesi terzi è stata approvata con 540 voti contro 80 contrari e 70 astensioni. La votazione si è svolta mercoledì 28 aprile 2021, con i risultati annunciati giovedì 29 mattina.
Sia il Parlamento sia il Consiglio sono ora pronti per avviare i negoziati. L'obiettivo è raggiungere un accordo prima della stagione turistica estiva.
Nessuna restrizione di viaggio aggiuntiva e test COVID-19 gratuiti
I titolari di un certificato EU COVID-19 non dovrebbero essere soggetti a ulteriori restrizioni di viaggio, come quarantena, autoisolamento o test, secondo il Parlamento. I deputati sottolineano inoltre che, al fine di evitare discriminazioni nei confronti di coloro che non sono vaccinati e per motivi economici, i paesi dell'UE dovrebbero "garantire test universali, accessibili, tempestivi e gratuiti".
Compatibile con iniziative nazionali
Il Parlamento vuole garantire che il certificato UE funzioni parallelamente a qualsiasi iniziativa avviata dagli Stati membri, che dovrebbe anche rispettare lo stesso quadro giuridico comune.
Gli Stati membri devono accettare certificati di vaccinazione rilasciati in altri Stati membri, afferenti a persone inoculate con un vaccino autorizzato per l'uso nell'UE dall'Agenzia europea per i medicinali (EMA) (attualmente Pfizer-BioNTech, Moderna, AstraZeneca e Johnson), affermano i deputati.
Spetterà agli Stati membri decidere se accettare anche certificati di vaccinazione rilasciati in altri Stati membri per i vaccini elencati dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per uso di emergenza.
Garanzie per la protezione dei dati
I certificati saranno verificati per prevenire frodi e falsificazioni, così come l'autenticità dei sigilli elettronici inclusi nel documento. I dati personali ottenuti dai certificati non possono essere archiviati negli Stati membri di destinazione e non sarà istituita una banca dati centrale a livello dell'UE.
L'elenco delle entità che elaboreranno e riceveranno i dati sarà pubblico in modo che i cittadini possano esercitare i loro diritti di protezione dei dati, in conformità al regolamento generale sulla protezione dei dati.
Vaccini economici distribuiti a livello globale
Infine, i deputati sottolineano che i vaccini COVID-19 devono essere prodotti su larga scala, a un prezzo conveniente e assegnati a livello globale. Esprimono anche preoccupazione per i gravi problemi causati dalle aziende, che non rispettano i programmi di produzione e consegna.
Adalberto Biasiotti
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Rispondi Autore: eliano Marangoni - likes: 0 | 30/04/2021 (06:54:38) |
Sapete dove ve lo dovete mettere il passaporto vaccinale? |
Rispondi Autore: Tedone Massimo - likes: 0 | 30/04/2021 (23:28:48) |
Egr. Dott. Marangoni non ho parole. Questa è una rivista che vorrebbe essere di stimolo per discutere su varie tematiche inerenti la sicurezza e l'igiene in senso generale. Al riguardo, in un periodo come questo, poter dimostrare, a livello continentale, di essere vaccinato non è una semplice sciocchezza ma può essere, anzi lo è senza ombra di dubbio, l'unica opportunità di libera circolazione non solo dal punto di vista vacanziero ma, soprattutto, per varie attività oltre confine. So che è valido il documento che rilasciano dopo il richiamo, ma avere un documento unico in tutta la UE non sarebbe proprio una sciocchezza. |
Rispondi Autore: Paolo Zitoli - likes: 0 | 26/05/2021 (11:20:56) |
mia moglie, doppia cittadinanza lettone/italiana, in possesso del certificato di vaccinazione completo, ha prenotato un volo per la Lettonia il giorno 18/06/2021per problemi sanitari della madre. Cosa deve fare per ottenere il passaporto covid europeo ? In attesa di una V/S cortese risposta, Vi saluto |