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Cure dentali: con l’emergenza COVID-19 aumenta il rischio legionella?

Cure dentali: con l’emergenza COVID-19 aumenta il rischio legionella?
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Coronavirus-Covid19

26/05/2020

L’Istituto Superiore di Sanità pubblica un rapporto che riporta indicazioni per la prevenzione del rischio legionella nei riuniti odontoiatrici durante la pandemia da COVID-19. Gli obiettivi del rapporto e le azioni per la prevenzione.

 

Roma, 26 Mag – Non è la prima volta che l’Istituto Superiore di Sanità ( ISS), in relazione all’attuale emergenza COVID-19, si sofferma su una delle possibili conseguenze della sospensione o della drastica riduzione di alcune attività e nella frequenza e nella gestione di molti edifici associati a queste attività: l’aumento del rischio legionella (la legionella è agente biologico trasmesso attraverso l’acqua).

L’Istituto lo aveva rilevato, nel Rapporto COVID-19 n. 21/2020, riguardo alle strutture turistico recettive (e altri edifici ad uso civile e industriale non utilizzati durante la pandemia) e torna a parlarne nel Rapporto ISS COVID-19 n. 27/2020 con riferimento al settore odontoiatrico.

 

Il Rapporto, dal titolo “Indicazioni per la prevenzione del rischio Legionella nei riuniti odontoiatrici durante la pandemia da COVID-19” (versione del 17 maggio 2020), fornisce indicazioni specifiche per “contenere il potenziale rischio di trasmissione di infezione da Legionella legato all’acqua contenuta nei riuniti odontoiatrici alla luce dell’emergenza COVID-19”.

Ricordiamo che con riunito odontoiatrico si intende quell’insieme di attrezzature “utilizzate per l’erogazione di prestazioni odontostomatologiche; componenti principali del riunito sono la lampada scialitica, la poltrona con il poggiatesta, il gruppo idrico, la faretra con i moduli turbina, micromotore, ultrasuoni, siringa acqua aria, il gruppo cannule, la tavoletta operativa e quella assistente”.

 

 

L’articolo si sofferma sui seguenti argomenti:


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Presupposti e obiettivi del nuovo rapporto ISS

Il rapporto – a cura di Maria Luisa Ricci, Maria Cristina Rota, Maria Scaturro (Dipartimento di Malattie Infettive, ISS), Enrico Veschetti, Luca Lucentini, Lucia Bonadonna (Dipartimento Ambiente e Salute, ISS), Michele Nardone (ASST Melegnano e della Martesana) e Sergio La Mura (Politecnico di Milano) – è destinata ai responsabili dell’erogazione, in ambito pubblico e privato, di prestazioni odontostomatologiche, “che non hanno adoperato riuniti odontoiatrici durante la pandemia COVID-19, e le autorità preposte alla tutela della salute, coinvolte nella prevenzione, controllo e gestione di rischi correlati alla contaminazione da Legionella negli impianti idrici”.

 

Si indica che in questo periodo “la considerevole riduzione dell’erogazione delle prestazioni odontoiatriche con conseguente fermo tecnico di molti riuniti, ha favorito il ristagno dell’acqua e la conseguente formazione di biofilm con una maggiore proliferazione di microrganismi ad esso associato, portando ad un innalzamento del rischio di infezione da Legionella”.

E alcuni pazienti - in particolar modo quelli più vulnerabili – “potrebbero risultare esposti ad aumentato rischio di infezione respiratoria durante le cure dentali a seguito dell’inalazione di aerosol contaminato. Quest’ultimo rappresenta un potenziale rischio professionale anche per il team odontoiatrico, controllabile con l’adozione di idonei dispositivi di protezione individuale (DPI)”. Infatti i circuiti dei riuniti odontoiatrici “sono stati oggetto di molteplici studi che hanno evidenziato come spesso risultino contaminati da patogeni idrotrasmissibili, tra cui Legionella”.

 

Dopo aver ricordato le possibilità di contaminazione di tali circuiti idrici, si segnala poi che, “ai fini della sicurezza del paziente e degli operatori, il responsabile della struttura odontoiatrica, in qualità di datore di lavoro, ha l’obbligo di contenere il rischio Legionella ai sensi del DL.vo 81/2008”. E che “gli specifici obblighi in materia di prevenzione e controllo della legionellosi nei riuniti odontoiatrici si possono inquadrare nella più generale valutazione e gestione dell’acqua negli edifici in accordo con i dettami del DM 14 giugno 2017 e secondo le linee guida OMS sulla sicurezza dell’acqua negli edifici”.

 

Rimandando al rapporto, che riporta diverse note esplicative relative a quanto indicato, veniamo a presentare alcune indicazioni per la prevenzione.

 

I punti chiave per la prevenzione della contaminazione da legionella

Riprendiamo alcuni punti chiave da ricordare nella prevenzione e nel controllo della contaminazione da Legionella.

 

Si indica che il rischio legionella in ambito odontoiatrico “aumenta laddove:

  • i circuiti dei riuniti odontoiatrici non sono sottoposti a regolare manutenzione come da indicazioni del costruttore;
  • la temperatura dell’acqua all’interno dei circuiti idrici mantiene valori superiori a 20°C (il batterio prolifera con valori di temperatura compresi tra 20°C e 50°C);
  • il flusso nel sistema idrico è scarso o assente;
  • i materiali utilizzati per la costruzione della rete idrica interna al riunito o la conformazione del circuito idrico favoriscono la formazione di zone di ristagno, specie durante i periodi di fermo del circuito;
  • l’acqua in ingresso è di scarsa qualità, in relazione alle condizioni del sistema idrico adduttore o è erogata con un regime di flusso intermittente.

 

Le azioni da intraprendere per il controllo del riunito odontoiatrico

Veniamo alle azioni da intraprendere, con riferimento al rischio legionella, per il controllo ordinario.

 

Si indica che normalmente, ma ancor più durante l'epidemia COVID-19, “il responsabile della struttura odontoiatrica privata, o, se trattasi di struttura pubblica, il direttore sanitario, deve garantire che:

  1. venga redatto un documento aggiornato di valutazione e gestione del rischio per la Legionella in accordo con quanto indicato nel Protocollo di controllo del rischio legionellosi nelle linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi
  2. il documento di valutazione e gestione del rischio per la Legionella tenga conto di tutti i riuniti presenti e dei sistemi di alimentazione idrica associati, ivi compresi eventuali sistemi che forniscono acqua dopo trattamento ad osmosi inversa, e contenga traccia degli esiti del campionamento per la ricerca di Legionella;
  3. vengano attuate azioni correttive derivanti dall’analisi della valutazione del rischio;
  4. sia presente un sistema di disinfezione per il contenimento della proliferazione di Legionella all'interno del circuito del riunito dentale;
  5. per tutti gli impianti idrici e le apparecchiature con utilizzo di acqua siano disponibili indicazioni sulla messa fuori servizio e la successiva riattivazione in condizioni di sicurezza;
  6. siano effettuati programmi di flussaggio o trattamento regolari basati sulle linee guida per la prevenzione e controllo della legionellosi e sulle linee guida del produttore;
  7. sia pianificata, con congruo anticipo, la riattivazione di tutti gli impianti in modo tale da consentire le operazioni di disinfezione, flussaggio e verifica di assenza di contaminazione da Legionella;
  8. siano adeguatamente documentati, in un apposito registro (con data e firma di chi ha effettuato l’intervento e del responsabile del riunito), tutti gli interventi sull’impianto effettuati durante le fasi di chiusura e di riattivazione del riunito”.

 

Veniamo, infine, alle “azioni da intraprendere per il controllo straordinario in conseguenza della ridotta o assente attività lavorativa”.

 

Riguardo alla messa fuori servizio del riunito odontoiatrico, si segnala che il documento di valutazione e gestione del rischio per la Legionella “deve includere indicazioni per la disattivazione e la successiva riattivazione in sicurezza del riunito odontoiatrico applicando, ove possibile, le indicazioni dei produttori. In particolare, occorre procedere mettendo in atto gli interventi di seguito descritti:

  1. in assenza di indicazioni specifiche da parte del produttore, il riunito deve essere svuotato e scollegato dalla rete idrica principale;
  2. le valvole di sicurezza e gli altri dispositivi di limitazione della pressione devono essere sottoposti ad una verifica che assicuri la loro funzionalità;
  3. i cordoni alimentanti la strumentazione rotante e ultrasonica devono essere dotati di valvole di non ritorno regolarmente manutenute;
  4. i serbatoi di alimentazione idrica indipendente del riunito, ove presenti, devono essere rimossi, lavati con acqua sterile, distillata o osmotizzata, svuotati e conservati rovesciati per consentirne la perfetta asciugatura;
  5. le vasche ad ultrasuoni e i serbatori delle autoclavi per la sterilizzazione devono essere svuotati, puliti e conservati asciutti”.

 

Veniamo poi alla riattivazione del riunito odontoiatrico.

 

Si sottolinea che se i riuniti odontoiatrici sono stati non operativi per 1-2 settimane, “è molto alta la probabilità di formazione di una notevole quantità di biofilm” e, quindi, di aumento del rischio Legionella. E si rende necessario, pertanto, “procedere alla disinfezione dell’intero circuito idrico con ipoclorito di sodio (o appropriato disinfettante) come da indicazioni contenute nelle linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi. Alcuni produttori suggeriscono che taluni disinfettanti da loro indicati possono essere mantenuti all’interno del circuito del riunito per un periodo di tempo prestabilito per limitare la formazione del biofilm. Tuttavia, un prolungato periodo di inattività del riunito potrebbe non garantire l’efficacia del disinfettante il cui effetto è limitato nel tempo, come pure è possibile che la componentistica del circuito idrico subisca danni per effetto dello stesso disinfettante. Si consiglia, pertanto, di seguire attentamente le indicazioni del produttore, soprattutto se l’apparecchiatura è in garanzia”. Se poi “si è in presenza di un riunito vetusto, va attentamente valutata, d’intesa con i tecnici manutentori, la necessità di procedere alla sostituzione di quelle parti del circuito idrico dove è più difficile ottenere una disinfezione certa ed efficace”.

 

Si indica poi che anche i sistemi di depurazione ad osmosi inversa e le relative tubazioni “possono essere colonizzati se, per un certo periodo di tempo, anche breve, non utilizzati. Vanno, pertanto, applicate le procedure di manutenzione, disinfezione e conservazione dell’impianto in base a quanto indicato nel manuale di istruzioni fornito dal produttore. Inoltre, è necessario effettuare il prelievo di campioni di acqua prima di rimettere in esercizio il sistema al fine di convalidare l’efficacia del processo di disinfezione”.

 

Rimandiamo, in conclusione, alla lettura integrale del documento che riporta ulteriori dettagli sulla ricerca di legionella nei riuniti odontoiatrici e sulla necessità di registrare gli interventi effettuati.

 

 

Tiziano Menduto

 

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Ricci ML, Rota MC, Scaturro M, Nardone M, Veschetti E, Lucentini L, Bonadonna L, La Mura S.,  “ Indicazioni per la prevenzione del rischio Legionella nei riuniti odontoiatrici durante la pandemia da COVID-19” - Versione del 17 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020 - Rapporto ISS COVID-19, n. 27/2020 (formato PDF, 1.57 MB).

 

 

Scarica la normativa di riferimento:

DECRETO-LEGGE 19 maggio 2020, n. 34 - Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonche' di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19

 

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 17 maggio 2020 - Disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19

 

DECRETO-LEGGE 16 maggio 2020, n. 33 - Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19

 

 

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Rispondi Autore: eroncelli - likes: 0
26/05/2020 (07:30:16)
La prevenzione da legionella prevede impianti e manutenzione eseguiti correttamente: ci sono varie leggi in proposito.
Il Covid non c'entra nulla: anche ad Agosto molti studi dentistici rimangono chiusi per un mese.
Non vorrei che i prezzi salissero solo perché si fa prevenzione a causa del Covid, mentre dovrebbe essere NORMALE.
Se, invece, si vuole sollevare il problema della prevenzione in generale, forse l'attività di controllo non era eseguita bene già in precedenza: anche qui, vedo il tentativo di far pagare agli utenti ciò che invece dovrebbe essere già compreso.
Non sottovaluto il problema Legionella, ma starei molto attento alle conseguenze falsamente "economiche": i costi di buoni impianti/macchinari e di sanificazione c'erano già prima del Covid.

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