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XXI Congresso Salute e Sicurezza sul Lavoro

XXI Congresso Salute e Sicurezza sul Lavoro

Autore: Francesco Naviglio

Categoria: Convegni/Seminari

28/09/2017

Discutere di sicurezza sul lavoro con i più importanti player globali: istituti, imprese, organizzazioni che rappresentano il gotha della sicurezza sul lavoro. AIFOS partner del progetto VISION ZERO.

 
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Dal 3 al 6 settembre una delegazione AiFOS era presente a Singapore per il XXI World Congress on Safety and Health at Work. Il Congresso mondiale si svolge ogni tre anni – nel 2014 fu a Francoforte – ed è promosso dall’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) e da ISSA (Associazione Internazionale per la Sicurezza Sociale) per discutere di sicurezza sul lavoro con i più importanti player globali: istituti, imprese, organizzazioni che rappresentano il gotha della sicurezza sul lavoro.

 

Lo slogan del Congresso 2017 è stato “A Global Vision of Prevention” (Una visione globale di prevenzione) ed i lavori si sono sviluppati attorno a tre tematiche principali:

 

  1. “Visione Zero – dalla visione alla realtà”
    Adottare la Visione Zero significa credere nella possibilità concreta di poter prevenire tutti gli infortuni sul lavoro e le malattie derivanti dall’attività lavorativa. Questa prospettiva impone un cambiamento di paradigma a tutti i livelli delle organizzazioni; passando dall’individuazione delle responsabilità alla ricerca di soluzioni per prevenire infortuni e malattie professionali. Per raggiungere questo obiettivo occorre l’impegno e il coinvolgimento da parte di tutti i soggetti della catena produttiva a partire dal management.

 

  1. “Lavoro sano – vita sana”
    Il mondo del lavoro di oggi e di domani è sempre più competitivo, complesso e frenetico. Contemporaneamente è sempre più stretto il legame tra ambiente di lavoro e luoghi di vita. Per migliorare la salute dei lavoratori e garantire loro una vita più lunga e sana (sul lavoro e nella quotidianità), le esigenze di sicurezza e salute vanno gestite in maniera integrata. L'approccio ideale è quello in cui i dipendenti e i datori di lavoro lavorano insieme continuamente per sostenere, proteggere e promuovere la sicurezza e la salute reciproca.

 

  1. “La persona al centro della prevenzione”
    Per costruire posti di lavoro sostenibili che integrino i principi di salute e sicurezza anche nei luoghi di vita, è fondamentale tenere conto degli elementi demografici chiave come l'invecchiamento, il genere, l’etnia, la cultura e l'istruzione. Per sostenere questi sforzi sono fondamentali strategie volte alla promozione, protezione, istruzione e compartecipazione delle persone.

 

Il respiro mondiale del Congresso è stato evidente nei numerosissimi eventi dedicati ai giovani. Attraverso il concorso SafeYouth@Work l’ILO ha lanciato un segnale di sensibilizzazione nei confronti deli giovani e dei minori che nel mondo rappresentano da sempre la parte debole della forza lavoro e la voce dei giovani è stata posta al centro della discussione sulla prevenzione degli incidenti sul lavoro e delle malattie. Il concorso, rivolto ai ragazzi da 15 a 24 anni, è stata un’opportunità per i giovani di tutto il mondo di riflettere sull’importanza di salute e sicurezza sul lavoro ed elaborare idee e approcci originali e innovativi.

 

Assieme alle innumerevoli iniziative come simposi e workshop, il prestigioso palcoscenico di Singapore ha fornito anche l’occasione per presentare il progetto sviluppato dall’AIFOS volto a elaborare la valutazione dei rischi in un contesto lavorativo caratterizzato da un’elevata percentuale di lavoratori ‘senior’ in modo da individuare le misure prevenzionistiche più adeguate a tutela della loro salute e sicurezza.

 

Sin dalla cerimonia di apertura è stato “Vison Zero” lo slogan lanciato dagli organizzatori di ILO e ISSA. Se è vero che la maggior parte degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali si possono prevenire con buone pratiche e comportamenti corretti, la Vision Zero – il loro totale azzeramento – è un obiettivo perseguibile. Anche in periodi di crisi economica, come quello che stanno attraversando molti Paesi, proteggere i lavoratori non deve essere un lusso o un sacrificio necessario, ma al contrario le difficoltà possono dare maggior stimolo e nuova energia ad uno sviluppo sostenibile anche sotto il profilo della sicurezza sul lavoro.

 

«Salute e sicurezza sul lavoro sono diritti umani fondamentali così come lo stesso diritto al lavoro. È nostro dovere – ha sostenuto Guy Ryder, Direttore Generale ILO – riaffermare il diritto ad un ambiente di lavoro sicuro per tutti i lavoratori».

 

«L’obiettivo Vision Zero richiede chiarezza, coerenza, coesione e strategia e la prevenzione deve diventare parte della cultura comune» gli ha fatto eco Errol Frank Stoove, Presidente ISSA.

 

La comunicazione è un altro elemento strategico: agire attraverso la tecnologia e i nuovi mezzi di comunicazione rappresenta uno step fondamentale per diffondere questa cultura. Quindi la prevenzione non riguarda solo prevenire gli infortuni sul luogo di lavoro, ma fare cultura anche partendo da noi stessi: “…accident prevention start to me…”.

 

La seconda giornata del XXI Congresso Mondiale sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro di Singapore è iniziata con una intervista video registrata sul progetto AiFOS. Il video ha consentito di illustrare ed approfondire il contenuto del relativo poster collocato in una sala dedicata ai progetti approvati dalla commissione del Congresso e provenienti da tutto il mondo.

 

Durante la mattinata una sessione organizzata dall’ILO e da ISSA, ILO ha presentato i dati mondiali dell’ andamento degli infortuni e delle morti sul lavoro correlandoli ai costi globali sostenuti dai singoli paesi, rimarcando l’importanza della legislazione e della regolamentazione che ciascuna nazione deve adottare anche con il coinvolgimento delle aziende e dei lavoratori.

 

ISSA ha rilanciato il motto del Congresso “Vison Zero”, spiegandone la filosofia e le ragioni per cui il mondo del lavoro senza incidenti e malattie professionali è possibile. Perché la campagna “Vision Zero” e come si sviluppa? La risposta è articolata e passa attraverso:

  • La predisposizione di una strategia globale, una specifica piattaforma e risorse adeguate a supporto di Vision Zero.
  • Lo stimolo delle sinergie tra le organizzazioni mondiali che si occupano di prevenzione.
  • Il supporto alle aziende per lo sviluppo di una cultura della prevenzione basata su Vision Zero.

 

La filosofia della campagna “Vision Zero” può essere sintetizzata in quattro importanti Focus:

  1. Gli infortuni e le malattie professionali sono prevedibili;
  2. Si tratta di un processo piuttosto che di un obiettivo;
  3. È necessario un approccio evolutivo della prevenzione;
  4. Costruire una cultura della prevenzione che integri la sicurezza con la salute e il benessere lavorativo.

 

Nel pomeriggio la delegazione italiana AiFOS, tra le numerose iniziative previste, ha scelto di partecipare al Simposio dell’ILO “State of OSH knowledge developement and networking”.

 

Tra i relatori provenienti dai diversi paesi, la Dott.ssa Diana Gagliardi che ha presentato un progetto dell’INAIL relativo ad una ricerca sviluppata all’interno della Comunità Europea. Dalla tavola rotonda è emerso che il futuro delle comunità professionali dovrà sviluppare nuove strategie sempre più basate sul network tra le organizzazioni con l’uso di tecnologie avanzate (mobile, IoT, robotizzazione, etc.) per le quali la Cybersecurity diventa certamente la sfida più rilevante da affrontare.

 

Il focus della terza giornata del Congresso è stato la prevenzione centrata sulle persone “People Centred Prevention”.

 

In mattinata, particolarmente interessante il simposio sul futuro della prevenzione dal titolo “The Future of Prevention - The Fourth Industrial Revolution”. L’economia digitale ha cambiato il mondo, tanto che in molti parlano di una quarta rivoluzione industriale in essere.

 

Ambienti di lavoro e processi produttivi in cui robot e automi lavorano fianco a fianco con l’uomo non sono una utopia ma una concreta prospettiva futura. Vengono già utilizzati molti programmi e applicazioni progettati sulla base di software che utilizzano l’intelligenza artificiale.

 

La sessione tecnica, dove tra i relatori era presente per l’Inail Sergio Iavicoli, ha esaminato come questi sviluppi tecnologici impatteranno sul futuro mondo del lavoro, indagando anche le possibili applicazioni ai fini di prevenzione e protezione: la scienza e la tecnologia dovranno anche rendere più sicuro e salutare ogni posto di lavoro.

Non meno interessante e ricco di spunti, anche grazie alla partecipazione interattiva attraverso lavori di gruppo, il simposio pomeridiano organizzato da ENETOSH (European Network Education and Training in Occupational Safety and Health) di cui AIFOS è membro. Durante il simposio dal titolo “People-centred prevention strategies on OSH” si sono analizzati i fattori chiave per approcciarsi alla prevenzione focalizzandosi sul benessere delle persone. Fattori chiave che sono emersi anche durante i lavori di gruppo nel corso dei quali sono stati presentati e analizzati quattro casi pratici con diverse metodologie formative attribuendo a ciascuno, da parte dei partecipanti, un punteggio basato appunto su nove fattori chiave di successo utili per centrare la prevenzione sulle persone.

 

Tra i relatori, Kevin Furniss ha illustrato, durante il suo intervento, interessanti spunti relativi agli ingredienti essenziali per motivare le persone nella diffusione della cultura della prevenzione “From storytelling to storybuilding - a personal journey of reflection”:

  • Mind the gap
  • Capability
  • Confidence
  • Level, method, quality, impact
  • Relationship
  • Inspire
  • Change makes you stronger
  • From storitelling to storybuilding

 

Nella giornata conclusiva la delegazione AiFOS ha formalizzato l’adesione dell’Associazione alla campagna “Vision Zero” proposta da ISSA (International Social Security Association) per il triennio 2017/2020.  AiFOS, ricevendo il certificato, è divenuta ufficialmente un organismo aderente alla Campagna.

 

Come ribadito anche durante la cerimonia di chiusura del XXI Congresso Mondiale, Vision Zero rappresenta un nuovo approccio alla prevenzione che integra le tre dimensioni della sicurezza, della salute e del benessere nei luoghi di lavoro. La Vision Zero, grazie alla sua impostazione flessibile, è applicabile in qualsiasi conteso lavorativo ed è applicabile a qualsiasi lavoratore in tutti i paesi del mondo. Vision Zero si basa su sette regole d’oro:

 

  1. Take leadership – demonstrate committente
    Prendi il comando – dimostra impegno
  1. Identify hazards-control risk
    Identifica i pericoli – controlla i rischi
  1. Define targets- develop programmes
    Definisci obiettivi – sviluppa programmi
  1. Ensure a Safe and healthy system – be well organized
    Garantisci un Sistema sano e sicuro – sii organizzato
  1. Ensure safety and health in machines , equipement and workplaces
    Garantisci la sicurezza di machine, attrezzature e luoghi di lavoro
  1. Improve qualifications-develop competence
    Migliora le qualifiche – sviluppa le competenze
  1. Invest in people – motivate by partecipation
    Investi nelle persone – motiva con la partecipazione

 

Ormai è tempo che la salute e sicurezza sul lavoro salga ai piani alti delle aziende. Dopo oltre un decennio di una massiccia formazione rivolta ai lavoratori è giunto il momento di coinvolgere e sensibilizzare del problema il Top Management delle aziende. E’ questo il cambio di prospettiva che propone Vision Zero: Il Top Management delle aziende, di qualsiasi azienda, deve divenire attore della prevenzione nei luoghi di lavoro e non considerare l’ipotesi di infortunio e di malattia professionale come un ineluttabile dazio da pagare nello svolgimento delle attività lavorative.

Questo è l’ambizioso obiettivo che si è proposto L’ISSA nel lanciare la campagna Vision Zero che durerà tre anni, dal 2017 al 2020, per valutarne gli effetti durante il prossimo Congresso Mondiale che si terrà a Toronto.

 

Momento di forte impatto emotivo durante la cerimonia conclusiva è stato il racconto di vita del Dr. William Tan, che con parole forti ha raccontato delle sue vittorie sulla malattia e i successi paralimpici trasmettendo a tutti la voglia di credere nella possibilità di creare un mondo più sicuro.

Il momento finale della cerimonia ha visto Er Ho Siong Hin, padrone di casa in quanto Commissario per la salute e la sicurezza del Ministero del Lavoro di Singapore, passare il testimone a Cameron Mustard, Presidente dell’Institute for Work & Health del Canada. A quest’ultimo è stato donato l’albero di Singapore, simbolo di conoscenza, vita e amicizia, affinchè ispiri il prossimo Congresso Mondiale che si svolgerà a Toronto nel 2020 e sarà animato dal motto “Prevention in the connected age”.

 

Al Congresso erano presenti in rappresentanza del nostro Paese organizzazioni come l’INAIL, la Fondazione LHS di Saipem ed AIFOS. In tutto circa 10 partecipanti su oltre 4.000 delegati. Nessuna presenza istituzionale e di grandi realtà imprenditoriali italiane. La stessa considerazione era apparsa evidente a margine della precedente edizione del Congresso nel 2014 a Francoforte sul Meno. Viene spontaneo fare alcune riflessioni: in Italia siamo certamente all’avanguardia circa la legislazione sulla prevenzione e sicurezza sul lavoro; svolgiamo una massiccia opera di formazione dei lavoratori; tra Stato e Regioni presidiamo il territorio con attività di vigilanza, eppure l’apparato pubblico ed i vertici aziendali dimostrano scarsa sensibilità per eventi quali quello di Singapore che non deve e non può essere visto solo come una occasione mediatica e di immagine.

 

La partecipazione a eventi internazionali è necessaria per entrare nelle scelte programmatiche e per disegnare il mondo del lavoro del futuro; essere assenti significa, invece, porsi come soggetto passivo nella definizione delle politiche mondiali in tema di salute e sicurezza sul lavoro.

Un altro aspetto è apparso evidente ai noi che eravamo presenti: la mancata trattazione della tematica inerente la prossima pubblicazione delle ISO 45001 che andranno a sostituire le OHSAS 18001. Fatto insolito per un Congresso che tratta di salute e sicurezza sul lavoro, forse determinato dai distinguo che ILO e ISSA, organizzatori del Congresso, hanno ripetutamente avanzato circa la stesura della norma in ambito ISO?

 

Con questi dubbi e osservazioni, ma anche con la consapevolezza che aver preso parte a questo importante Congresso è stata una grande opportunità di crescita, attendiamo l’appuntamento del 2020 a Toronto. Nel frattempo ci auspichiamo che il programma VISION ZERO produca i suoi effetti e che in Italia si sviluppi una maggiore sensibilità verso quanto avviene oltre frontiera in tema di salute e sicurezza sul lavoro. Noi lavoreremo anche per questo, e voi?

 

 

Monica Livella

Francesco Naviglio



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