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Sicurezza sul lavoro e rischio amianto: il caso della Montefibre
La Procura di Nola estende l'indagine alle attuali condizioni di sicurezza dei lavoratori della Montefibre, il colosso chimico di Acerra.
In base a quanto riportato da un quotidiano nazionale, un sopralluogo effettuato nei mesi scorsi dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico dell'Asl 4 aveva accertato la presenza di amianto in alcuni reparti dell'azienda e una commissione di tecnici si sta occupando di valutare l'effettiva pericolosità dello stoccaggio del minerale.
L'inchiesta in corso è condotta dal pm Giuseppe Cimarotta del tribunale di Nola al quale erano state inoltrate le denunce dei parenti di alcuni operai della Montefibre morti o gravemente colpiti da forme tumorali.
In base a quanto rilevato per ora, è stato accertato un solo caso di morte per mesotelioma pelvico, attribuibile all'esposizione continua all'amianto.
Gli altri casi sarebbero relativi a decessi causati da forme tumorali al polmone, probabilmente legati all'inalazione di polveri di amianto.
Il caso della Montefibre, la cui inchiesta è ancora nella fase istruttoria, sarà affrontato anche dalla Commissione Europea presieduta da Romano Prodi.
In seguito allo studio sul territorio effettuato dalle Agenzie nazionali e regionali per la protezione ambientale,infatti, le acque sotterranee e superficiali sarebbero fortemente inquinate.
E' stato, quindi, richiesto l'intervento dell'organo esecutivo europeo.
In base a quanto riportato da un quotidiano nazionale, un sopralluogo effettuato nei mesi scorsi dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico dell'Asl 4 aveva accertato la presenza di amianto in alcuni reparti dell'azienda e una commissione di tecnici si sta occupando di valutare l'effettiva pericolosità dello stoccaggio del minerale.
L'inchiesta in corso è condotta dal pm Giuseppe Cimarotta del tribunale di Nola al quale erano state inoltrate le denunce dei parenti di alcuni operai della Montefibre morti o gravemente colpiti da forme tumorali.
In base a quanto rilevato per ora, è stato accertato un solo caso di morte per mesotelioma pelvico, attribuibile all'esposizione continua all'amianto.
Gli altri casi sarebbero relativi a decessi causati da forme tumorali al polmone, probabilmente legati all'inalazione di polveri di amianto.
Il caso della Montefibre, la cui inchiesta è ancora nella fase istruttoria, sarà affrontato anche dalla Commissione Europea presieduta da Romano Prodi.
In seguito allo studio sul territorio effettuato dalle Agenzie nazionali e regionali per la protezione ambientale,infatti, le acque sotterranee e superficiali sarebbero fortemente inquinate.
E' stato, quindi, richiesto l'intervento dell'organo esecutivo europeo.
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