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Si ricomincia col Testo Unico

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L’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, il 13 aprile scorso, del disegno di legge di “Delega” per il Testo unico della Sicurezza sul lavoro è coinciso, fatalmente, col una nuova ecatombe di morti ed infortuni gravi sul lavoro avvenute il giorno successivo.
Del resto un primo ddl era stato approvato il 16 febbraio scorso, ma quella volta passò nel silenzio generale e conosciuto solo dagli addetti ai lavori.

Purtroppo, nel nostro paese, solo la tragedia ha diritto di cronaca e di indignazione. Anche se bisogna dare atto, doverosamente e ringraziando, come il Presidente della Repubblica abbia, fin dal primo suo intervento pubblico, espresso grande preoccupazione ed invitato la classe politica ad agire velocemente e con tempestività nell’introduzione di norme e leggi che vadano nella direzione di arginare questo triste ed assurdo primato italiano.

Per cui ben venga il passo fatto dal Governo e, data la casualità del contesto in cui è avvenuta l’approvazione, ciò concorra in modo rapido ed urgente all’emanazione del nuovo testo unico. Negli ambienti interessati già si parla di qualche anno! Se non di più. Non vogliamo essere semplicistici ma se così fosse possiamo solo prevedere con certezza che nel frattempo avremo qualche migliaio di morti in più.
Allo stesso tempo siamo convinti, come lo sono tutte le persone di buon senso, che non sarà una nuova legge a far, non cessare ma almeno, diminuire il numero dei morti e degli infortuni sul lavoro.
Gli studiosi della storia del diritto sanno bene come le leggi, di solito, non precedono gli avvenimenti e ne indichino la soluzione ma, piuttosto, sono gli eventi causa determinante che incidono all’emanazione di una legge.

Con questo spirito di serietà e consapevolezza deve essere visto il provvedimento, che tutti ci auguriamo sia rapido ma non frettoloso, del Testo Unico della Sicurezza.
Il testo del disegno di legge dovrebbe essere approvato al più presto. Si tratta di un buon testo che consente di poter lavorare, nei mesi successivi con indicazioni precise e chiare. Al momento sono inutili modifiche e proposte migliorative che, invece, potranno trovare spazio nel vero e proprio articolato della legge.

L’Aifos, quale associazione dei formatori e delle aziende che svolgono la formazione sulla sicurezza sul lavoro, vede con grande interesse come gli obiettivi prioritari della nuova legge siano, oltre al riordino e coordinamento delle disposizioni vigenti, ) siano la revisione dei requisiti e delle funzioni dei soggetti del sistema di prevenzione aziendale attraverso idonei percorsi formativi.
Ciò significa chiaramente che deve essere sviluppato un sistema semplice e chiaro dei percosi formativi con diritti e doveri uguali per tutti.
Solo, per fare un’esempio, deve porsi fine alle norme ed alle contraddizioni presenti nella attuale legislazione sul  problema dell’aggiornamento e della formazione continua:  assistiamo a cambiamenti, contorsioni e differenze da legge a legge senza capirne la logica. Per il Primo soccorso in azienda l’aggiornamento è obbligatorio ogni tre anni; per i RSPP l’aggiornamento è quinquennale; per i lavoratori addetti ai ponteggi è quadriennale mentre gli addetti all’antincendio non sono tenuti a nessun aggiornamento.

La delega richiesta è formulata affinché la legge definisca un assetto istituzionale fondato sull’organizzazione e la circolazione delle informazioni, delle linee guida e delle buone pratiche utili a favorire la promozione e la tutela della salute e sicurezza sul lavoro, anche attraverso il sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro che valorizzi le competenze esistenti ed elimini ogni sovrapposizione o duplicazione di interventi.
Ci sembra un chiaro e netto messaggio alla chiarezza e ad abbandonare la strada, purtroppo burocraticamente, aperta dalle decide di delibere regionali che tritano e ritritano ciò che è già chiaro, o lo doveva essere, nell’Accordo Stato Regioni.

La sicurezza sul lavoro e la formazione alla sicurezza dei lavoratori è una cosa troppo serie per essere relegata a norme solo cartacee. In un paese normale dove stato e regioni raggiungono un’Accordo per lo svolgimento della formazione quale necessità vi è che ogni Regione, riscriva quello già stabilito con ulteriori atti deliberativi o circolari, ecc.ecc. Insomma l’assetto istituzionale deve essere chiaro, semplice, applicabile e non interpretabile di volta in volta.

Questo non significa meno formazione, anzi al contrario vuol dire elevare, come dice la proposta del Governo il livello e l’importanza della formazione che deve essere organizzata, valutata e misurata in base alla sua effettività e non alla modulistica.
Infine la proposta governativa coglie nel segno ed, pur non entrando nei particolari, evidenzia come la promozione e la promulgazione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro deve iniziare ed essere presente all’interno dell’attività scolastica ed universitaria e nei percorsi di formazione.

L’Aifos non mancherà, come negli anni scorsi, di essere presente nel dibattito e dare il proprio contributo nel campo della formazione con la consapevolezza di essere gli attori sul campo che hanno il rapporto quotidiano con i lavoratori e con tutti quei soggetti che svolgono la propria azione per la salute e la sicurezza sul lavoro.
Per consultare il testo del disegno di legge del 13 aprile 2007 clicca
qui.



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