Sempre meno acqua per lo sviluppo del mondo

L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite dal 1993 ha indicato nella giornata del 22 marzo di ogni anno la Giornata mondiale dell'acqua, conformemente alle raccomandazioni della Conferenza delle Nazioni Unite sull'Ambiente e lo Sviluppo.
Quest'anno l'appuntamento è stato di particolare rilievo,in quanto il 2002 è stato proclamato anno internazionale dell'acqua.

Su indicazione dell'Onu ogni Paese ha dedicato questo giorno alla promozione di attività finalizzate alla sensibilizzazione dei cittadini attraverso manifestazioni, conferenze, tavole rotonde, seminari, esposizioni sul tema della conservazione e dello sviluppo delle risorse idriche.

Un'occasione per riflettere sulla situazione, per spingere i governi e le organizzazioni transnazionali a varare politiche adeguate per affrontare il problema. In particolare quest'anno il tema prescelto dal Palazzo di Vetro è quello dell'«Acqua per lo Sviluppo», promosso dall'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica dell'Onu.

I dati sono preoccupanti: secondo le cifre fornite dall'Oms, ogni giorno nel mondo muoiono 10mila persone a causa della mancanza d'acqua o della sua pessima qualità. Circa il 70% delle malattie presenti sul pianeta è dovuto alla siccità, alla carenza di acqua, alla suo cattivo utilizzo.

Sempre secondo l'Oms ad oggi circa 1,4 miliardi di persone non ha accesso diretto all'acqua,inoltre, la domanda di acqua è cresciuta negli ultimi 10 anni di 7 volte, quasi il doppio del tasso di crescita della popolazione.

Con questi parametri di riferimento, si prevede che nell'anno 2025 circa i 2/3 della popolazione mondiale non avranno agevole accesso alle risorse idriche.
La situazione si aggrava se si pensa che la disponibilità di acqua è sostanzialmente rimasta invariata negli ultimi anni: le popolazioni urbane che beneficeranno di acqua potabile sono, quindi, destinate a diminuire giorno dopo giorno.