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Rapporti regionali Inail sugli infortuni sul lavoro: le regioni virtuose

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Approfondimento

14/12/2007

I Rapporti Annuali Regionali Inail 2006, ci raccontano di regioni come la Puglia, il Molise, l’Emilia Romagna che sono riuscite a diminuire sensibilmente il numero in percentuale di infortuni sul lavoro.

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Continua la pubblicazione da parte dell’Inail dei Rapporti Annuali Regionali 2006 e sempre più dati hanno la necessità di un’interpretazione e di un commento anche alla luce della pubblicazione, questa estate, del Rapporto Annuale 2006 nazionale.
 
In questo senso abbiamo scelto un’ottica ottimista che riconoscesse gli sforzi fatti e ci siamo permessi di definire le politiche di regioni come la Puglia, il Molise e l’Emilia Romagna “virtuose”. Non sempre il virtuosismo consiste nell’essere migliori in senso assoluto riguardo alla prevenzione del rischio in ambito lavorativo – l’Emilia Romagna nel Rapporto nazionale figura ai primi posti tra le regioni con il maggior numero di infortuni – ma anche nell’applicare politiche in grado di migliorare i dati rispetto alle precedenti rilevazioni.
 
Chi volesse consultare i dati di cui parleremo o “sfogliare” quelli già pubblicati può collegarsi direttamente con lo spazio web dell’Inail dedicato ai Rapporti regionali.
 
PUGLIA
Probabilmente il dato macroscopico più evidente in questa regione è il calo del 7,2% del numero degli infortuni denunciati dal 2004 al 2006.
 
Province, settori e Infortuni mortali. Le province più a rischio sono quelle di Bari e di Taranto (40% e 19% del totale degli infortuni) e il settore più colpito risulta quello dell'industria e i servizi, con una media di 97 incidenti al giorno. Se il numero degli infortuni, benché in buona decrescita, resta comunque elevato, si registra nel 2006 un lieve calo del numero degli infortuni mortali rispetto al 2005. Un calo lieve ma in controtendenza con l’aumento delle morti bianche a livello nazionale. Il dato più critico si registra nella provincia di Bari con 31 decessi, a cui seguono quelle di Foggia, Lecce, Taranto e Brindisi. Il maggior numero di infortuni mortali lo si registra nel settore dell'industria e dei servizi dove si concentra oltre il 90% degli eventi mortali.
 
Infortuni stradali. Rimangono i problemi relativamente agli infortuni stradali, soprattutto quelli intervenuti nel percorso casa-lavoro, che sono aumentati.
 
Infortuni immigrati. Anche questi, confermando i dati nazionali, sono in aumento. Solo nel comparto agricolo si registra un decremento del 9,8%.
 
Produzione di mobili. Il Rapporto analizza le malattie professionali relative a questa attività nelle tre province di Bari, Taranto e Matera e a cavallo di due regioni, la Puglia e la Basilicata. Il Rapporto propone una strategia d’intervento preventiva delle malattie osteoarticolari e, in attuazione del progetto "Mobile imbottito", annuncia la pubblicazione di “opuscoli informativi e formativi rivolti a tutti i lavoratori, oltre ad un vero e proprio percorso formativo riservato ai lavoratori del settore. Il fine è quello di informare ad un uso corretto di utensili e a informare sui fattori di rischio”.
 
MOLISE
Ancora più positivi i dati di questa regione. Gli infortuni scendono dell'10,9% negli ultimi cinque anni e del 5,4% nell'ultimo anno: uno dei trend di decrescita migliori a livello nazionale.
Il direttore di INAIL Molise, Francesco Inghingolo, ricorda che: "gli indicatori pongono la regione Molise tra le più efficienti".
 
Settori.  Il calo degli infortuni è più accentuato nella Pubblica Amministrazione (-7,7%) e nell’agricoltura (-7,1%) che nell'industria e nei servizi (-4,7%).
La diminuzione interessa anche il settore trasporti (da 230 a 192), il settore commercio (da 303 a 264) e la lavorazione dei metalli (da 178 a 160). Aumentano, invece, gli infortuni nell'industria alimentare e nel settore degli alberghi e ristoranti.
 
Extracomunitari e interinali. Come per la Puglia e a livello nazionale aumentano gli infortuni dei lavoratori extracomunitari (con una piccola diminuzione nel comparto agricolo) e quelli dei lavoratori interinali e parasubordinati.
 
Infortuni stradali. I dati sono positivi e confermano la diminuzione degli infortuni sul lavoro avvenuti sulla strada degli eventi mortali stradali in ambito lavorativo.
 
Infortuni mortali. In netto calo anche le morti bianche: nel 2006 sono state 9, ovvero 3 in meno rispetto al 2005. Un dato ancora più positivo se si tiene conto che anche tra il 2004 e il 2005 gli incidenti mortali erano diminuiti di 4 casi.
La maggior parte degli incidenti mortali è avvenuta in provincia di Campobasso con una maggioranza nel settore dell'industria e dei servizi.
 
Malattie professionali. Unico dato in controtendenza è quello relativo alle malattie professionali denunciate in regione che, ad esempio per l'industria e i servizi, sono cresciute del 23,9%. “Tra il 2002 e il 2006 il Molise ha registrato un aumento delle patologie legate al lavoro pari al 57%, a differenza di quello che avviene a livello nazionale dove il dato è sostanzialmente stazionario”. Le ipoacusie rappresentano le malattie professionali maggiormente denunciate.


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EMILIA ROMAGNA
Anche qui diminuiscono infortuni (-1,7%) e morti bianche (-13,2%, con un dato nazionale che registra un +2,2%), ma è ancora alto il dato relativo al totale degli incidenti a livello nazionale e stanno aumentando, come per il Molise, il numero di malattie professionali (+12%) e gli incidenti dei lavoratori stranieri (+1,7%) e atipici (+17,5%).
 
Settori. Il settore delle costruzioni è quello che ha riportato il maggior numero di infortuni nel 2006 (12.860), seguito da quello dei trasporti (9.424) e dall'industria dei metalli (8.190).
 
Infortuni mortali. Se le morti bianche sono notevolmente diminuite è da rilevare che un alta percentuale (61%) è causata dai problemi della circolazione stradale. In altri settori a rischio le percentuali sono del 28% per l’edilizia e del 24% per l'industria manifatturiera (24%).
 
Lavoratori stranieri. In questo ambito sono aumentati gli infortuni dell’1,7%, ma con un aumento annuale del 5,7% dei lavoratori non comunitari assicurati. Riguardo a questo dato il direttore dell'INAIL regionale, Francesco Barela, spiega che "a causa di livelli di formazione più bassa, minor esperienza, precarietà dell'occupazione e scarsa conoscenza della lingua, i lavoratori stranieri si infortunano il 50% in più dei loro colleghi italiani".
 
Lavoratori atipici. L'Emilia Romagna si colloca al primo posto per il numero assoluto di infortuni denunciati nel 2006 (1.535) relativamente ai lavoratori parasuboirdinati, con un'incidenza del 17% sul totale nazionale (9.003 casi) e con un aumento rispetto all'anno precedente del 14%. Ma anche l'andamento infortunistico dei lavoratori interinali è cresciuto a livello regionale: +21%.
 
Malattie professionali. Se a livello nazionale l'andamento delle malattie professionali è stabile, in Emilia Romana è aumentato del 12% (3.589 le denunce). Tra le malattie professionali "emergenti", il 34,2% di quelle che si verificano nel settore dell'industria e dei servizi sono tendiniti, il 12,8% infiammazioni dei dischi intervertebrali e l'11,1% sindromi del tunnel carpale.



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