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Rapporti regionali Inail 2006: l’Umbria, una regione a rischio

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Approfondimento

21/12/2007

Malgrado una diminuzione degli infortuni, nel Rapporto Annuale Regionale 2006 si conferma che l’indice di frequenza degli incidenti in Umbria è notevolmente più alto di quello nazionale.

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Non è stata fortunata la presentazione del Rapporto Annuale Regionale 2006 dell’Inail Umbria a Perugia. Quasi in concomitanza con l’incontro è scoppiato un nuovo incendio nella cappa di aspirazione di un silos della ThyssenKrupp di Terni, un incidente per fortuna senza feriti ma quasi evocativo del record negativo che è emerso quest’estate nel Rapporto nazionale 2006 dell’Inail. L’Umbria risulta essere la regione con la più elevata frequenza di accadimento degli infortuni, un indice maggiore di quasi il 47% rispetto alla media nazionale. Un indice che può essere giustificato in parte con la presenza sul territorio di un gran numero di piccole imprese a carattere artigianale o comunque di imprese impegnate nelle costruzioni edili, nelle lavorazioni di materiali per l'edilizia e nella produzione di ceramica.
 
Chi volesse consultare direttamente i dati relativi a questa regione può trovare il file relativo cliccando qui, chi volesse invece “sfogliare” i rapporti già pubblicati può collegarsi con lo spazio web dell’Inail dedicato ai Rapporti.
 
Infortuni. Malgrado gli allarmanti dati relativi agli indici di frequenza, dati che sono comunque in decrescita rispetto al passato, gli infortuni denunciati nel 2006 sono stati 18.830, contro i 19.533 nel 2005 e i 20.463 nel 2004. Una diminuzione in percentuale, dunque, del 3,6%: un buon dato, se si considera la media nazionale di decrescita dell’1,3%. Il settore in cui il calo è più evidente è quello agricolo (-8,5%), seguito da industria e servizi (-3,15%); inversione di tendenza, invece, tra i lavoratori per conto dello Stato (+1,3%).
 
Infortuni mortali. Stabile il numero di infortuni mortali: 26, come nel 2005. Dati comunque positivi se si tiene conto che solo nel 2004 le morti bianche avevano raggiunto quota 38. Come sempre il comparto più pericoloso è quello dell’industria con oltre il 75% dei casi mortali.
 
Infortuni in itinere. Gli infortuni che avvengono lungo il tragitto casa-lavoro sono aumentati rispetto al 2005 del 2%, ma continuano a rappresentare il 66% degli incidenti stradali.


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Lavoratori "atipici". Forte aumento, quasi +30% rispetto all’anno passato, degli infortuni occorsi a lavoratori parasubordinati. Il 75% di questi sono accaduti nella provincia di Perugia. Aumento (+13%) anche sul fronte del lavoro interinale, una forma contrattuale ora sostituita dalla "somministrazione di lavoro" (ex legge 30/2003).
Lavoratori extracomunitari. Non sono pochi gli incidenti denunciati che hanno riguardato lavoratori extracomunitari (2.645, il 14% del totale degli infortuni), ma bisogna tener conto del numero di occupati stranieri in Umbria che è, anche in questo caso, il 14% del totale degli occupati nella regione. I principali settori in cui sono presenti lavoratori stranieri sono le costruzioni, l'industria, l’agricoltura e il servizio alle famiglie.
 



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