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Quiz del giorno 15/05/01
Nel numero 333 del nostro quotidiano abbiamo presentato il seguente quesito.
Il tricloroetilene (più comunemente conosciuto come trielina) è una sostanza cancerogena?
1) Sì e appartiene alla cat. 1
2) Non è considerata una sostanza cancerogena
3) Sì e appartiene alla cat. 3
La risposta esatta è la numero 3.
Il tricloroetilene, più comunemente conosciuto come trielina, appartiene alla categoria 3 dei cancerogeni.
In base alla direttiva 91/325/CEE le sostanze cancerogene sono classificate in tre categorie.
La categoria 1 comprende le sostanze note per gli effetti cancerogeni sull'uomo, per le quali esiste un nesso scientificamente provato tra l'esposizione dell'uomo e lo sviluppo di tumori.
La categoria 2 raggruppa sostanze che dovrebbero essere considerate cancerogene per l'uomo in base a lunghi studi condotti sugli animali ed altre specifiche informazioni.
Le sostanze appartenenti alla categoria 3, invece, presentano possibilità di effetti cancerogeni sull'uomo, che però devono ancora essere sufficientemente documentate da studi approfonditi.
Il tricloroetilene o trielina non è classificabile come sostanza cancerogena per l'uomo, ma si sono registrati alcuni casi nelle sperimentazioni sugli animali.
Questa sostanza viene utilizzata come solvente nello sgrassaggio di metalli, nell'estrazione di oli, grassi e cere, nel lavaggio a secco di tessuti e come diluente nell'industria delle vernici.
Durante l'impiego è necessario adottare adeguate precauzioni, indossando guanti ed indumenti protettivi,
occhiali e maschera con filtro antisolvente, poiché il contatto con gli occhi o con la pelle e l'inalazione sono le modalità più comuni di contaminazione.
Il quiz di oggi riguarda il RISCHIO CHIMICO.
I valori limite di soglia, per l'esposizione a sostanze pericolose, indicano che: (Individua la risposta corretta)
1) Alcuni lavoratori, se esposti ripetutamente a tali valori, possono accusare effetti negativi sulla salute
2) L'esposizione quotidiana e ripetuta a tali valori, non provoca effetti dannosi alla salute della maggior parte dei lavoratori
3) L'esposizione quotidiana e ripetuta a tali valori, non provoca effetti dannosi alla salute di qualsiasi lavoratore
Il tricloroetilene (più comunemente conosciuto come trielina) è una sostanza cancerogena?
1) Sì e appartiene alla cat. 1
2) Non è considerata una sostanza cancerogena
3) Sì e appartiene alla cat. 3
La risposta esatta è la numero 3.
Il tricloroetilene, più comunemente conosciuto come trielina, appartiene alla categoria 3 dei cancerogeni.
In base alla direttiva 91/325/CEE le sostanze cancerogene sono classificate in tre categorie.
La categoria 1 comprende le sostanze note per gli effetti cancerogeni sull'uomo, per le quali esiste un nesso scientificamente provato tra l'esposizione dell'uomo e lo sviluppo di tumori.
La categoria 2 raggruppa sostanze che dovrebbero essere considerate cancerogene per l'uomo in base a lunghi studi condotti sugli animali ed altre specifiche informazioni.
Le sostanze appartenenti alla categoria 3, invece, presentano possibilità di effetti cancerogeni sull'uomo, che però devono ancora essere sufficientemente documentate da studi approfonditi.
Il tricloroetilene o trielina non è classificabile come sostanza cancerogena per l'uomo, ma si sono registrati alcuni casi nelle sperimentazioni sugli animali.
Questa sostanza viene utilizzata come solvente nello sgrassaggio di metalli, nell'estrazione di oli, grassi e cere, nel lavaggio a secco di tessuti e come diluente nell'industria delle vernici.
Durante l'impiego è necessario adottare adeguate precauzioni, indossando guanti ed indumenti protettivi,
occhiali e maschera con filtro antisolvente, poiché il contatto con gli occhi o con la pelle e l'inalazione sono le modalità più comuni di contaminazione.
Il quiz di oggi riguarda il RISCHIO CHIMICO.
I valori limite di soglia, per l'esposizione a sostanze pericolose, indicano che: (Individua la risposta corretta)
1) Alcuni lavoratori, se esposti ripetutamente a tali valori, possono accusare effetti negativi sulla salute
2) L'esposizione quotidiana e ripetuta a tali valori, non provoca effetti dannosi alla salute della maggior parte dei lavoratori
3) L'esposizione quotidiana e ripetuta a tali valori, non provoca effetti dannosi alla salute di qualsiasi lavoratore
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