Lesioni da ago: un rischio per i chirurghi
I chirurghi in tirocinio hanno un alto rischio di lesioni da ago.
Lo afferma una ricerca, pubblicata su New England Journal of Medicine, che ha preso in esame i chirurghi in addestramento in 17 centri medici, indagando relativamente alle lesioni da ago, alla segnalazione di queste ferite e ai casi nei quali coinvolgevano pazienti ad alto rischio (es. con epatite B, epatite C, HIV).
Il questionario consegnato è stato compilato dal 95% dei destinatari. L’83% dei rispondenti (582 su 699) ha affermato di avere avuto una ferita da ago durante gli anni di internato. Il numero medio di ferite cresce in proporzione agli anni di specializzazione: al primo anno è stata registrata una media di 1,5 ferite, nel secondo anno 3,7 ferite, il terzo anno 4,1 ferite, il quarto anno 5,3 ferite e
In media, quindi, all'ultimo anno il 99% dei chirurghi ha avuto una o più ferite da ago, il 53% delle quali si è verificato con un paziente considerato ad alto rischio.
Riguardo agli incedenti più recenti, il 51% (297 su 578) non sono stati riferiti al servizio sanitario; 15 dei 91 casi in cui era coinvolto un paziente a rischio non sono stati riferiti. La mancanza di tempo è la motivazione addotta dal 42% dei rispondenti per giustificare la mancata segnalazione dell’evento.
La segnalazione di tali lesioni è un passo critico nel dare inizio alla profilassi iniziale o al trattamento.
L’articolo, in lingua inglese, è consultabile qui.
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