Le polveri sottili uccidono

''Nelle principali città italiane la qualità dell'aria è migliorata: si registra, infatti, una forte diminuzione delle concentrazioni inquinanti convenzionali. Desta però preoccupazione la situazione del Pm10 e dell'ozono''.
Lo ha dichiarato il Sottosegretario all'Ambiente Antonio Martusciello intervenuto al convegno ''Qualità della vita nelle aree urbane'', svoltosi a Roma nell'ambito del Forum 2002 della Pubblica Amministrazione.

Il Forum è un progetto che promuove il confronto tra Pubbliche Amministrazioni, imprese e cittadini sul tema della qualità dei servizi e dell'efficienza dell'azione pubblica.

Questi i dati resi pubblici nel convegno: il benzene è in diminuzione rispetto agli anni precedenti, ma ancora in alcune città si registrano livelli superiori all'obiettivo di qualità di 10 microgrammi per metro cubo. Solo a Roma, 1.278 casi di mortalità all'anno sono da attribuire all'inquinamento da Pm10.

L'allarme resta, quindi, per le polveri fini. Ogni anno si registrano migliaia di ricoveri per cause respiratorie e cardiovascolari, decine di migliaia di casi di bronchite acuta e asma, fra i bambini al di sotto dei 15 anni, che potrebbero essere evitati riducendo le concentrazione delle polveri fini.
Secondo l'Oms, riducendo nelle 8 principali città italiane l'inquinamento a 40 microgrammi al metro cubo sarebbe possibile evitare 2000 morti l'anno.

Per favorire la realizzazione, a cura delle città, di soluzioni innovative per combattere il traffico e l'inquinamento atmosferico sono in fase di attuazione decreti sulla mobilità sostenibile con l'erogazione di 77 milioni di euro.