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LAVORO MINORILE

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Approfondimento

02/11/2005

Cresce lo sfruttamento dei minori in Italia, uno su cinque lavora. I dati di una ricerca dell'Ires.

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Cresce lo sfruttamento dei minori in Italia, uno su cinque lavora. A delineare il quadro, la ricerca dell'Ires Cgil (Istituto di Ricerche Economiche e Sociali), in collaborazione con l'Osservatorio sul lavoro minorile "Lavori minorili nelle grandi città italiane".

"Certo non siamo davanti a lavori in miniera" - dice Agostino Megale responsabile dell'Ires - ma la crescita del fenomeno è preoccupante!

 

La ricerca ha analizzato il lavoro minorile in alcune grandi città italiane: Torino, Milano, Verona, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Reggio-Calabria, Catania. Sono state realizzate più di 2.000 interviste a minori tra gli 11 ed 14 anni, sia nelle scuole che sul territorio.

Dalle interviste realizzate agli 11-14enni in alcune scuole medie inferiori, è emerso che il 21,4% - ovvero circa un minore su 5 tra gli 11 ed i 14 anni - ha esperienze di lavoro precoce, con picchi intorno al 30-35% nelle città del sud e quote più basse in quelle del centro-nord (tra il 15% ed il 18%).

Approfondendo il tipo di lavoro svolto, si ottiene che il 70% collabora ad un’attività di famiglia, più del 20% lavora nel circuito dei parenti o degli amici di famiglia e il 9% lavora presso datori di lavoro terzi. Prevalgono inoltre i minori maschi (per più del 60%) e soltanto 1 su 3 minori che lavorano sono femmine.

Il 90% sono minori italiani e circa il 9-10% stranieri. Tra questi ultimi, quasi la metà proviene dall’Asia con un peso rilevante delle comunità cinesi insediate nei vari territori metropolitani. Un quarto è giunta dall’Europa dell’Est, con una prevalenza dalla Romania e dall’Albania e dalle aree dell’ex Jugoslavia. Uno scarso 20% proviene dai Paesi nord-africani, come l’Egitto, la Tunisia e il Marocco; il 7% infine arriva dall’America Latina.


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