LA SUSCETTIBILITA’ INDIVIDUALE AL RISCHIO LAVORATIVO
Due studi sperimentali dell’Inail cercheranno di dare una risposta al rapporto tra malattie croniche degenerative e la combinazione sfavorevole di geni e ambiente.
Nel recente numero di dicembre del suo mensile, l’Inail affronta l’analisi della suscettibilità individuale al rischio lavorativo, uno dei fattori da considerare nel valutare il rischio di contrarre patologie in conseguenza dell’esposizione ad agenti pericolosi.
“Tale suscettibilità è determinata geneticamente e contribuisce in modo sostanziale a modificare, a parità di livelli espositivi, il rischio di contrarre patologie o addirittura il grado di severità delle stesse. In altri termini, la maggior parte delle malattie croniche degenerative, tra cui molte neoplasie, deriverebbe da una combinazione sfavorevole di geni e ambiente. Gli studi riportati in letteratura in tal senso sono in rapidissima espansione, anche perché le analisi genetiche necessarie per la caratterizzazione dei profili di suscettibilità individuale sono ormai rese routinarie dal continuo progredire delle tecnologie molecolari”.
L’INAIL ha avviato due progetti sperimentali volti, il primo a definire i livelli di rischio di contrarre melanoma cutaneo in conseguenza di esposizione a varie classi di pesticidi ed il secondo a correlare i profili genetici individuali con il grado di severità di silicosi in lavoratori del comparto ceramico.
“L’obiettivo finale dei risultati che scaturiranno da tali indagini consiste nella individuazione e pianificazione di idonei interventi a livello prevenzionale che possano tutelare anche le fasce della popolazione più suscettibili, ad esempio al momento di definire i limiti di esposizione agli agenti tossici”.
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