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La sicurezza e la dignità del lavoro abbiano valenza primaria

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Approfondimento

28/11/2011

Il presidente Napolitano: "La sicurezza e la dignità del lavoro abbiano quella valenza primaria che la Costituzione pone a fondamento della Repubblica". L’Anmil: dobbiamo far corrispondere un impegno determinato e concreto da parte di tutti.

Roma, 25 Nov - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nella ricorrenza del quinto anniversario del disastro di Campello sul Clitunno in cui persero la vita quattro lavoratori, ha inviato al Sindaco Paolo Pacifici, un messaggio di "vivo apprezzamento per le iniziative promosse in questi anni dall'Amministrazione comunale in ricordo delle vittime e delle drammatiche circostanze di quell'evento", e, in particolare, per la pubblicazione di un volume che raccoglie le testimonianze della sciagura: "Confido molto - ha sottolineato il Capo dello Stato - che l'aver raccolto in un agile volume le immagini agghiaccianti di quella tragedia, dell'immenso dolore delle famiglie delle vittime e della commossa partecipazione di tutti i cittadini, possa contribuire a sollecitare, particolarmente in questo scorcio d'anno ancora funestato da eventi gravissimi, la dovuta attenzione ai temi della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro".
 
"Al di là della drammatica complessità dei fatti e delle conseguenti difficoltà nell'accertamento - essenziale perché possa esservi giustizia - delle responsabilità che simili eventi spesso presentano, - ha aggiunto il Presidente Napolitano - va in ogni caso rifiutata l'idea che si tratti comunque di inevitabili tragiche fatalità. Né alcun cedimento è ammissibile per ciò che deve essere l'impegno di tutti - istituzioni pubbliche, anche locali, mondo delle imprese, pubblica opinione - insieme con la vigile consapevolezza degli operatori, affinché la sicurezza e la dignità del lavoro abbiano quella valenza primaria che la Costituzione pone a fondamento della Repubblica".


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Il Presidente nazionale ANMIL Franco Bettoni, nel condividere pienamente con il Presidente della Repubblica l’urgenza di aprire un dialogo che porti ad azioni concrete ed efficaci finalizzate alla salvaguardia della salute e della vita di ogni lavoratore, ha commentato: “questa mattina il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è tornato a parlare, con fermezza, del tema degli infortuni sul lavoro invitando ancora una volta istituzioni pubbliche, anche locali, mondo delle imprese e pubblica opinione a contribuire affinché la sicurezza e la dignità del lavoro abbiano quella valenza primaria che la Costituzione pone a fondamento della Repubblica. Un monito di cui vogliamo ringraziare il Capo dello Stato che, da sempre, è vicino alle difficoltà in cui vivono le vittime degli incidenti sul lavoro e a tutte quelle famiglie che piangono la perdita di un caro, e più volte ha saputo dimostrarlo in modo concreto”.
 
Sempre l’Anmil sottolinea come le parole di Napolitano sono ancor “più significative perché arrivano in una giornata in cui, dalle prime luci dell’alba, si è registrata l’ennesima tragedia sul lavoro con la morte di un operaio di 50 anni, Rosario Spampinato, deceduto nell'esplosione avvenuta a Lallio, alle porte di Bergamo, in una cartiera causata dallo scoppio di una caldaia cui hanno fatto seguito quelle di un operaio romeno di 53 anni deceduto in un cantiere di costruzioni a Roma mentre stava accatastando pannelli di legno per il getto del calcestruzzo e quella di una commessa di 36 anni, Maria Cristina Allegretti, a Oristano, dipendente di un negozio di detersivi alla spina, rimasta schiacciata da un distributore automatico che era stato appena scaricato da un camion nel cortile del negozio. Questi eventi tutt’altro che episodici, ma prevedibili ed assolutamente evitabili, come afferma giustamente il Capo dello Stato, non devono più far parlare di tragiche fatalità affinché si superi la logica del politicamente corretto della “sicurezza di carta”, per avviare invece un grande progetto nazionale di sviluppo della cultura della sicurezza nell’interesse dei lavoratori, ma anche dell’immagine e della competitività del sistema Paese.”
 
“Abbiamo invitato il neo Ministro del Welfare Elsa Fornero ad inserire tra le priorità della sua agenda politica azioni mirate e condivise per debellare questa piaga sociale ed abbiamo apprezzato la sua immediata risposta con toni decisi e forti al nostro appello – afferma il Presidente dell’ANMIL – parlando di ‘un fenomeno incompatibile con la dignità umana’. Ma la crisi che questo governo sta fronteggiando dovrà tenere conto delle ripercussioni in termini di vite umane che troppo spesso è frutto di un lavoro in cui gli straordinari sono all’ordine di una gestione ordinaria, la formazione una chimera, gli adempimenti di legge in materia di prevenzione vengono presi per suggerimenti, l’uso dei dispositivi di protezione individuale lasciati alla discrezionalità e l’attività di vigilanza e controllo è tuttora insufficiente”.
 
 
 
 
 
 


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Rispondi Autore: Domenico Maimone - likes: 0
28/11/2011 (11:33:41)
Spero che non siano ancora solo parole...parole!!!

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