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La geografia degli infortuni sul lavoro
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Pur trattandosi di cifre provvisorie, i dati presentati dall’Inail nei giorni scorsi offrono una indicazione dell’andamento infortunistico in Italia in chiave territoriale.
Oltre il 60% degli infortuni si è concentrato nel Nord Italia; in particolare proviene dal Nord-Est un terzo del totale nazionale delle denunce di infortunio. In termini assoluti, le regioni con più infortuni continuano ad essere quelle del triangolo padano, nell’ordine Lombardia con quasi 160mila casi, il 16,9% del totale nazionale, Emilia Romagna con il 14,4% e Veneto con il 12,1%: insieme circa 400mila casi, il 43,4% del complesso.
Pur trattandosi di cifre provvisorie, i dati presentati dall’Inail nei giorni scorsi offrono una indicazione dell’andamento infortunistico in Italia in chiave territoriale.
Oltre il 60% degli infortuni si è concentrato nel Nord Italia; in particolare proviene dal Nord-Est un terzo del totale nazionale delle denunce di infortunio. In termini assoluti, le regioni con più infortuni continuano ad essere quelle del triangolo padano, nell’ordine Lombardia con quasi 160mila casi, il 16,9% del totale nazionale, Emilia Romagna con il 14,4% e Veneto con il 12,1%: insieme circa 400mila casi, il 43,4% del complesso.
Confrontando i dati provvisori del 2005 con quelli dell’anno precedente si riscontra una riduzione dei casi in tutte le regioni italiane, ad esclusione di Calabria, Abruzzo e Sardegna.
Il Nord-Est si distingue con un calo del -3,8% mentre per le Isole si registra il calo più contenuto (-1,4%). Tra le regioni più grandi, vanno meglio della media nazionale Veneto (-5,8%), Friuli Venezia Giulia (-5,1%) e Liguria (-4,7%), mentre Lazio e Molise hanno quasi confermato le cifre dell’anno precedente.
Ovviamente il fenomeno infortunistico non deve essere letto solo in termini assoluti, ma anche relativi, rapportando cioè gli infortuni alle dimensioni demografiche od occupazionali delle diverse aree geografiche. A tale scopo l’Inail ha elaborato appositi “indici di frequenza” determinati come il rapporto tra infortuni indennizzati ed addetti per area territoriale o settoriale. Ad esempio la Lombardia, la prima regione in Italia per numero di infortuni, nella graduatoria degli indici di frequenza si posiziona invece in coda, con un valore significativamente inferiore a quello nazionale.
Relativamente ai casi mortali, in termini assoluti, registrano più infortuni Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Lazio. Tuttavia, considerando i dati non su base regionale, ma per macro-aree si riscontra che oltre il 50% dei decessi sul lavoro è avvenuto nel 2005 nel Centro, nel Sud e nelle Isole. In particolare nel biennio 2004-2005, rapportando gli infortuni mortali a quelli complessivi, a fronte di un’incidenza media nazionale pari allo 0,13%, a superare significativamente tale soglia sono proprio le regioni del Sud e delle Isole con lo 0,20% ognuna.
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