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I costi degli infortuni

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Approfondimento

19/11/2007

Un’analisi di casi reali valuta il costo di un infortunio sul lavoro: da 400.000 a 1.800.000 euro.

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Nel nuovo numero (Novembre 2007) della newsletter "Io scelgo la sicurezza" (file PDF) del progetto Sicuri di essere sicuri della Regione Piemonte, è pubblicato un interessante approfondimento sui costi della sicurezza in particolare l’autore ha calcolato per 18 infortuni accaduti nel territorio dell’ASL 15 di Cuneo i costi complessivi collegati.
Sono stati analizzati undici infortuni relativi ai settori artigianato-industria, sette accaduti nel settore Agricoltura; tra questi due con esito mortale ed undici con gravi postumi al lavoratore. Il costo totale calcolato per ogni infortunio va da un minimo di 400.000 euro a oltre 1.800.000.
 
La ricerca è frutto della tesi di laurea di Luca Fanesi (ASL 15 di Cuneo), discussa lo scorso dicembre presso la Facoltà di Scienze Politiche di Torino.
 
Come base per il calcolo dei costi è stata utilizzato lo schema proposto dall’Agenzia Europea per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro proposto nell’ambito di uno studio sui vantaggi economici degli investimenti nella sicurezza. Il metodo può essere sviluppato attraverso due tipi di analisi: la valutazione dei costi di un singolo infortunio o degli insiemi degli infortuni in un dato periodo e la valutazione degli effetti economici delle azioni prevenzionali o della prevenzione degli infortuni.”
 
I dati della ricerca piemontese, sono stati raccolti attingendo dagli archivi dei vari enti pubblici e intervistando i soggetti della sicurezza aziendali (datore di lavoro, responsabili della sicurezza, ecc.), il lavoratore ed i parenti, nel caso di decesso del lavoratore.
“Tra le diverse voci di costo, - specifica l’autore - si è provato anche a stimare i costi relativi all’intervento della pubblica amministrazione quali il costo dell’indagine del SPRESAL, il costo di intervento dell’Autorità di Pubblica Sicurezza e del pronto soccorso “118”, il costo dell’indagine e dei procedimenti giudiziari).
Le diverse voci di costo considerate sono poi state aggregate in: spese sostenute dall’infortunato o dalla sua famiglia (nel caso di decesso); spese sanitarie pubbliche; costi pubblici di primo soccorso, indagini di polizia giudiziaria e di giustizia; spese dell’ente di assicurazione pubblico (INAIL); spese sostenute dall’azienda.
I costi più elevati sono stati rilevati nei due casi di infortunio mortale e in un infortunio con postumi gravissimi ed invalidità permanente del 68%.

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L’infortunio grave è occorso a un lavoratore extracomunitario di 39 anni precipitato in un cunicolo durante lavori di costruzione di un palazzo residenziale. Il costo stimato, non ancora consolidato in quanto è tuttora in corso la procedura in civile, è pari a 404.500 euro.
 
Il primo infortunio mortale ha coinvolto un lavoratore di 36 anni, socio titolare di una piccola impresa edile, precipitato al suolo durante la costruzione di una scala antincendio di una casa di riposo. Il costo totale stimato è di 918.900 euro.”
 
“Il secondo infortunio mortale è relativo ad un lavoratore, sempre di 36 anni deceduto a seguito del ribaltamento di una grossa lastra in pietra. Il costo totale dell’infortunio è stato calcolato in 1.895.500 euro, così ripartiti: 1.598.800 euro a carico della famiglia dell’infortunato, quale differenza tra il presumibile reddito percepito in ulteriori 30 anni di lavoro (con incremento annuo del 3%) e la rendita corrisposta dall’Ente assicuratore; 166.200 euro a carico dell’ente assicuratore (INAIL) e 124.000 euro a carico dell’azienda, (comprendono il fermo produzione, la perdita di produttività ed i mancati guadagni nei successivi tre anni di attività, gli straordinari per far fronte alle necessità e le sanzioni amministrative).”
 
“La valutazione è stata eseguita su dati oggettivi, pertanto non sono stati contemplati i costi inerenti alle eventuali future conseguenze sulla carriera di lavoro, come pure tutti i costi inerenti alla qualità della vita dell’infortunato quali: la disabilità fisica e psichica, le conseguenze sulla vita familiare e sociale, la sofferenza e il dolore, ecc.”
 
“In definitiva, - conclude lo studio - i casi qui presentati confermano come la sicurezza non è solo una questione di obbligo giuridico o etico-morale, ma soprattutto un investimento economico, tanto più rilevante nelle piccole aziende che costituiscono la quota più cospicua della struttura produttiva, dove il singolo evento infortunistico può avere conseguenze disastrose per la sopravvivenza dell’organizzazione stessa.”

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Rispondi Autore: Francesco Cuccuini - likes: 0
19/11/2007 (09:46)
Quindi calcolando circa 1 milione di infortuni nell'anno passato abbiamo un costo di circa € 400.000 x 1.000.000 = 400 miliardi.
Ripeto: QUATTROCENTO MILIARDI.

Mi sembra ci siano abbastanza motivazioni per intervenire ...di brutto.
Anche per sole motivazioni economiche.

E abbiamo calcolato il costo minimo (€ 400.000).

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