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Esperienze di prevenzione a confronto

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Approfondimento

02/12/2004

Si è aperto ieri il WorkCongress6; la prima giornata di lavoro è stata dedicata a “Modelli di tutela dei rischi professionali”.

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Prima che voi abbiate finito di leggere questo articolo, nel mondo saranno morte 4 persone per cause collegate al lavoro. Un pensiero alle vittime che, giornalmente, si contano nei luoghi di lavoro sparsi sul pianeta è stato rivolto dal presidente dell’Inail in occasione dell’inaugurazione del VI Convegno Internazionale su prevenzione, riabilitazione ed indennizzo degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali.
“Che effetto ci fa – ha dichiarato Mungari - o ci dovrebbe fare, la constatazione che ogni giorno, ripeto, ogni giorno almeno 3.000 persone muoiono nel mondo per cause collegate al lavoro? E oltre alla perdita di vite umane, o comunque, di danni alle persone c’è la dimensione economica del problema. In Italia il costo degli infortuni sul lavoro rappresenta il 3% del PIL pari a 170 milioni di giornate lavorative perse. […] Come dire che se riuscissimo ad abbattere o quantomeno a ridurre il numero degli infortuni, ogni anno potremmo avere leggi finanziarie meno severe riducendo la spesa corrente a favore degli investimenti segnatamente in infrastrutture, ricerca ed innovazioni”.

Il duplice vantaggio di una riduzione degli infortuni, dal punto di vista umano ed economico, è stato sottolineato anche dal Direttore del Programma SafeWork-ILO, Jukka Tarala, ricordando le parole di Kofi Annan, Segretario Generale dell’ONU, che di recente ha dichiarato che la salute e sicurezza sul lavoro non è solo una politica economicamente vantaggiosa ma anche un diritto umano.

Il WorkCongress, che riunisce oltre 700 partecipanti provenienti dai 5 continenti, mira alla ricerca ed attuazione delle politiche più efficaci per la sicurezza del lavoro e per la tutela della salute.

Il tema della prima giornata di lavori ha riguardato i “Modelli di tutela dei rischi professionali”.
Collaborazione e condivisione di esperienze, a vari livelli, sono state le parole chiave della giornata.
Sono state infatti sottolineate la necessità di potenziare un’alleanza globale tra i Paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo, la necessità di una stretta cooperazione tra tutti gli attori sociali - Enti, parti sociali e datori di lavoro - affinché sia abbattuto il numero degli infortuni e delle malattie professionali.
Il Presidente dell’ISPESL nel suo intervento ha sottolineato invece l’importanza del ruolo dei network, sia a livello internazionale che all’interno dell’Unione Europea, per attuare nuove strategie di prevenzione degli infortuni.
Mentre la Direttrice Generale dell’Istituto di sicurezza sociale del Cile ha presentato un’analisi comparata delle differenti legislazioni vigenti in America Latina in materia di sicurezza, salute sul lavoro e copertura dei rischi lavorativi, con particolare riferimento all’esperienza del Cile, dell’Argentina, del Messico, della Colombia e del Costa Rica.


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