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Dipendente non si allaccia la cintura di protezione e cade: imprenditore condannato

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Approfondimento

19/02/2001

Per un infortunio del 1999 è arrivata in questi giorni la sentenza di condanna per lesioni colpose.

Il datore di lavoro che non metta in atto le precauzioni necessarie ad evitare un infortunio, anche se questo è causato dall'imperizia del dipendente, e' condannabile.
Questo è il giudizio espresso dal tribunale di Como per un infortunio accaduto nel 1999 a Cabiate, nella rimozione della copertura di amianto di un capannone industriale.

Al termine dei lavori, il dipendente della ditta incaricata dei lavori, salì sul tetto per recuperare alcuni attrezzi omettendo, però, di allacciarsi la cintura di sicurezza anticaduta.
E' bastato un passo falso per scivolare dal capannone da un'altezza di 5 metri, causandosi gravissime lesioni.

In seguito all'analisi della documentazione relativa alla sicurezza dell'impresa, verificata dal responsabile del Servizio di igiene e sicurezza sul lavoro della Asl di Mariano Comense, il giudice ha, comunque, ritenuto colpevole l'imprenditore per la mancata messa in atto di tutte le precauzioni (tecniche e di informazione/formazione del dipendente) necessarie ad evitare un infortunio.


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