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Attenzione alla schiena!
Nei paesi industrializzati i costi, in ambito lavorativo, delle patologie legate alla colonna vertebrale sono assai elevati sia in termini di giornate lavorative perse, sia di spese per le cure, inoltre vi sono importanti problemi legati all'invalidità permanente e alla conseguente valutazione sulla idoneità lavorativa.
Ad essere particolarmente colpiti da queste patologie sono i lavoratori esposti al rischio di sovraccarico biomeccanico e posture incongrue della colonna vertebrale; ad esempio coloro che svolgono attività comportanti la movimentazione manuale di carichi, oppure l'esposizione a vibrazioni trasmesse a tutto il corpo (guida di automezzi per trasporto su strada e su rotaia, macchine agricole e industriali per movimento terra, ecc.).
Per i soggetti esposti al rischio è bene non sottovalutare episodi di lombalgia, comprendere se possa essere collegata all'attività lavorativa e, nel caso, adottare adeguati provvedimenti, può infatti prevenire patologie più gravi e irreversibili.
Le rilevazioni nel corso del 2000 dei casi di infortunio indennizzati dall'Inail per lesioni della colonna vertebrale sono stati illustrati sul periodico ''Dati Inail''. Questo tipo di patologie sono in aumento, negli ultimi anni infatti è cresciuto il numero di denunce giunte all'Istituto.
In agricoltura sono stati indennizzati 4.944 casi di infortunio per lesioni della colonna vertebrale; le lesioni riguardano soprattutto la zona lombare (58,9%) e la zona cervicale (20,5%), seguono le lesioni riguardanti l'osso sacro ed il coccige (10,5%) e la zona toracica della colonna vertebrale (10,1%).
Nell'industria i casi indennizzati sono invece 66.642; le lesioni più frequenti sono quelle della zona lombare (52,8%) e della zona cervicale (36%), seguono le lesioni della zona toracica della colonna vertebrale (6,3%) e quelle riguardanti l'osso sacro ed il coccige (4,9%).
Ad essere particolarmente colpiti da queste patologie sono i lavoratori esposti al rischio di sovraccarico biomeccanico e posture incongrue della colonna vertebrale; ad esempio coloro che svolgono attività comportanti la movimentazione manuale di carichi, oppure l'esposizione a vibrazioni trasmesse a tutto il corpo (guida di automezzi per trasporto su strada e su rotaia, macchine agricole e industriali per movimento terra, ecc.).
Per i soggetti esposti al rischio è bene non sottovalutare episodi di lombalgia, comprendere se possa essere collegata all'attività lavorativa e, nel caso, adottare adeguati provvedimenti, può infatti prevenire patologie più gravi e irreversibili.
Le rilevazioni nel corso del 2000 dei casi di infortunio indennizzati dall'Inail per lesioni della colonna vertebrale sono stati illustrati sul periodico ''Dati Inail''. Questo tipo di patologie sono in aumento, negli ultimi anni infatti è cresciuto il numero di denunce giunte all'Istituto.
In agricoltura sono stati indennizzati 4.944 casi di infortunio per lesioni della colonna vertebrale; le lesioni riguardano soprattutto la zona lombare (58,9%) e la zona cervicale (20,5%), seguono le lesioni riguardanti l'osso sacro ed il coccige (10,5%) e la zona toracica della colonna vertebrale (10,1%).
Nell'industria i casi indennizzati sono invece 66.642; le lesioni più frequenti sono quelle della zona lombare (52,8%) e della zona cervicale (36%), seguono le lesioni della zona toracica della colonna vertebrale (6,3%) e quelle riguardanti l'osso sacro ed il coccige (4,9%).
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Rispondi Autore: garofalo giuseppe - likes: 0 | 23/03/2011 (14:39:14) |
salve, io o denungiato una malattia professionale inail per lombosagrale l5-s1 con eletromiografia con sofferenza dei nervi , lavoro in agricoltura e faccio manzioni di tipo manuali, carichi e scarichi di sacchi di olive pietre potature battitore di olivi manuale e eletrico, rientro nei postumi? |