Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Crea PDF

Andamento degli infortuni in Friuli Venezia Giulia

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Approfondimento

22/11/2006

Presentato dall’Inail il rapporto regionale 2005. Diminuiscono del 5% gli infortuni sul lavoro. Maglia nera per il settore delle costruzioni.

Pubblicità

Secondo i dati dell’ultimo rapporto regionale Inail (sono disponibili anche i rapporti di Campania, Marche e Toscana), gli infortuni sul lavoro in Friuli Venezia Giulia diminuiscono ancora. Il rapporto indica infatti un calo medio degli infortuni denunciati di oltre il 5% (a fronte del calo del 4,7% dell’anno precedente): 28.090 in totale le denunce di infortunio nel 2005, contro le 29.590 del 2004, a fronte di un aumento del numero degli occupati dello 0,8%. 

Settori economici.Il calo degli incidenti riguarda anche l’industria: -6,7% è il dato del 2005, da 11.273 infortuni del 2004 si è passati ai 10.513 del 2005. Il settore delle costruzioni continua ad essere il ramo con maggiore incidenza infortunistica: 2.862 le denunce nel 2005, e purtroppo nessun calo rispetto all’anno precedente. Un fenomeno imputabile al forte utilizzo, durante il “boom” edilizio degli ultimi anni, di manodopera scarsamente informata a livello prevenzionale, come lavoratori temporanei o extracomunitari. Se il dato delle costruzioni non appare incoraggiante, ottimi sono stati invece i risultati in termini di sicurezza per gli altri settori tradizionalmente “a rischio”, ovvero l’Industria dei metalli e quella meccanica: mentre nella metallurgia il calo infortunistico rientra nella media, nella meccanica il decremento si attesta addirittura sul 15,5%. Nel settore terziario, i rami di maggiore rilevanza infortunistica sono quello dei trasporti (dove è forte l’incidenza dei sinistri stradali) e, soprattutto, quello dei servizi alle imprese, dove spicca l’alto indice di frequenza infortunistica degli operatori addetti alle pulizie (anche se non si tratta di infortuni gravi). In agricoltura, l’andamento infortunistico si mantiene pressoché costante con un leggero decremento rispetto al 2004 delle denunce presentate (da 1.126 a 1.110).

Infortuni mortali.In calo anche gli infortuni con esito mortale: nel 2005 in regione ne sono stati denunciati 23. L’andamento può dirsi costante rispetto al 2004, e nettamente in calo rispetto alla media del triennio 2001-2003 (-24% per il 2004, rispetto al triennio 2001-2003). Se si escludono i casi mortali legati al rischio della strada, sono scesi di fatto a 11 gli infortuni con esito mortale effettivamente avvenuti nei luoghi di lavoro. Quattordici gli infortuni con esito mortale nell’industria e 9 nel settore dei servizi (per la maggior parte incidenti stradali). È sempre l’edilizia l’attività più pericolosa (6 casi mortali).

Incidenti stradali.L’andamento progressivamente in calo degli infortuni in itinere (quelli avvenuti cioè nel percorso casa-lavoro e viceversa) già rilevato lo scorso anno, continua anche nel 2005 (-6,8%). Un dato regionale che indica una netta controtendenza rispetto all’andamento, in crescita, nel resto del Paese. Probabilmente, la diminuzione degli infortuni su strada dipende dal miglioramento della sicurezza stradale e dai massicci interventi realizzati per diminuire la pericolosità degli incroci. Rilevante anche il calo degli “itinere” con esito mortale: 6 casi denunciati nel 2005, a fronte di 10 casi nel 2004.

787 sono stati invece gli incidenti stradali avvenuti “in servizio” a categorie quali tassisti, camionisti, agenti di commercio, pari al 28 % del totale degli incidenti stradali.

A livello territoriale, la provincia con la maggiore incidenza di infortuni stradali “in servizio” è quella di Udine (36%): certamente, la maggiore dimensione territoriale induce ad una maggior presenza di ditte di autotrasporto e ad più largo utilizzo lavorativo dell’automobile, una tendenza che però non si rispecchia nell’altrettanto grande provincia triestina, dove invece sono più numerosi gli incidenti in itinere. Un fenomeno legato ad una caratteristica peculiare della mobilità triestina: la città è, infatti, il regno indiscusso di scooter e motorini, mezzi più agili per muoversi nel traffico, utilizzati in modo massiccio dai cittadini per raggiungere i luoghi di lavoro, ma ovviamente caratterizzati da un più alto livello di pericolosità.

Lavoratori temporanei ed extracomunitari.Importante il dato regionale in merito ai lavoratori temporanei, tendenzialmente costretti a cambiare impiego più volte nel corso dell’anno, e per i quali è nota l’elevata incidenza infortunistica. Il calo regionale del 4,1% degli infortuni denunciati da questi lavoratori, riscontrato nel settore “industria e servizi”, già positivo alla luce del dato del Nord Est (in calo del 2,1%), è ancor più significativo alla luce del dato nazionale (in crescita del 2,9%).

Tuttavia, l’incidenza degli infortuni dei lavoratori temporanei sul totale degli infortuni denunciati, che in regione si attesta sul 2%, continua ad essere superiore alla media nazionale (1,6%). Le problematiche del lavoro temporaneo riguardano anche molti extracomunitari: in molti casi, infatti, i lavoratori stranieri vengono reclutati tramite le agenzie interinali. Anche per i lavoratori extracomunitari, si riscontra un calo degli infortuni denunciati, sia nel settore dell’”industria e servizi” (-4,6%,) sia nel settore dell’agricoltura (con i 96 casi denunciati, si è scesi per la prima volta al di sotto della soglia delle 100 denunce).

La percentuale regionale di incidenza degli infortuni occorsi a lavoratori extracomunitari sul totale degli infortuni, in linea con il dato del Nord Est, è tuttavia superiore alla media nazionale, sia nel settore dell’”industria e servizi” (dove i dati si attestano, rispettivamente, al 17,9% per il Friuli Venezia Giulia e al 17,5% per il Nord-Est), sia nel settore dell’“agricoltura” (dove le percentuali sono dell’8,6% per il Friuli Venezia Giulia e del 7,9% per il Nord Est).

Netto calo, tuttavia, degli incidenti mortali a lavoratori stranieri: dai 6 casi denunciati nel 2003 e dai 7 casi nel 2004, si è passati ai 2 casi mortali denunciati nel 2005.

Malattie professionali. Diminuiscono i casi di sordità professionale in regione, ma il Friuli Venezia Giulia rimane tristemente noto per il fenomeno delle neoplasie da esposizione all’amianto. Settantuno le nuove denunce nel solo 2005. Infatti, seppur costante rispetto all’anno precedente, il dato regionale è preoccupante e rappresenta ben il 37,7% dei casi di neoplasia da asbesto denunciate nell’intero Nord-est. L’esposizione all’amianto risulta la causa principale anche di tecnopatie legate ad affezioni dell’apparato respiratorio (177 denunce). Un fenomeno che si concentra nella sola provincia di Gorizia (114 casi) e si collega all’esposizione a polveri di amianto presenti in misura notevole nel passato ed alla conseguente massiccia attività di accertamento sanitario effettuata dalla locale Assl sull’apparato respiratorio dei soggetti “a rischio”. Da ciò, il riscontro di moltissime tecnopatie, anche di lievissima entità, che probabilmente sarebbero rimaste indenunciate vista la mancanza di sintomi.

 

Fonte: Inail

 

 

Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'

Pubblica un commento

Ad oggi, nessun commento è ancora stato inserito.

Pubblica un commento

Banca Dati di PuntoSicuro


Altri articoli sullo stesso argomento:


Forum di PuntoSicuro Entra

FORUM di PuntoSicuro

Quesiti o discussioni? Proponili nel FORUM!