ALTRO INFORTUNIO MORTALE IN PROVINCIA DI PERUGIA
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Ad appena cinque giorni dalla strage sfiorata a Perugia che ha fatto due morti per il crollo di un ponteggio e un muratore ricoverato in condizioni disperate, l’ennesima tragedia sul lavoro si è verificata a Ramazzano, sempre nel Perugino. Ancora una volta è un giovane ragazzo - questa volta 24enne - a perdere la vita sul luogo di lavoro. Da un anno lavorava come dipendente nella stessa azienda di prefabbricati in cui lavora il padre.
La tragedia si è consumata intorno alle dieci e mezza a pochi metri dai capannoni dell’azienda, nella zona adibita alla pulitura dei pannelli, proprio sotto gli occhi del padre e dei suoi fratelli minori. Uno di loro ha cercato invano si salvarlo, ma per il giovane Thomas non c’è stato niente da fare. Una grossa lastra di cemento da circa cinque tonnellate, alta circa due metri e larga tre metri, gli è piombata addosso uccidendolo.
Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, il giovane stavo pulendo con un’idropulitrice i pannelli, ma per cause ancora incerte e in fase di accertamento, la lastra l’ha travolto.
Anche se al momento dell’arrivo dei soccorsi e della polizia la lastra era imbragata, dalle prime indagini degli investigatori, è emerso che al momento dell’incidente non fosse agganciata e quindi in precarie situazioni di equilibrio e di sicurezza davanti al giovane. Sembra infatti che l’enorme pannello di cemento sia stato imbragato e sollevato soltanto successivamente all’accaduto, sarebbero stati gli operai, infatti,ad azionare il dispositivo attraverso un telecomando, semplicemente per poter liberare il corpo del giovane. La morte, ormai inevitabile, è stata quasi imminente e a nulla infatti è servito il tentativo dei colleghi di rianimarlo.
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