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''Cartellonistica e segnaletica''

Rocco Vitale

Autore: Rocco Vitale

Categoria: Approfondimento

03/09/2001

Articolo a cura del dott. Rocco Vitale. ''La segnaletica e' entrata a pieno titolo nelle norme fondamentali sulla sicurezza sul lavoro con il decreto legislativo 493/96...''

La segnaletica e' entrata a pieno titolo nelle norme fondamentali sulla sicurezza sul lavoro con il decreto legislativo 493/96. La sua valenza e' certamente correlata ai luoghi di lavoro ed in tale direzione molto è stato fatto anche se non sempre chiaramente e bene. Vi è infatti un margine di indeterminazione.

La segnaletica sui luoghi di lavoro è un fatto importante nel processo di prevenzione per la sicurezza in quanto indica e preannuncia la possibilità di un evento e, quindi, richiama l'attenzione dei singoli ad operare o agire in modo corretto.

Pertanto la prima azione da compiere è quello di prevedere una adeguata segnaletica nei luoghi di lavoro. Le difficoltà avvengono allorquando la segnaletica deve essere allestita e collocata. Raramente, e solo in casi lodevoli, viene eseguito uno studio ed una progettazione relativa alla collocazione della cartellonistica.

Il più delle volte è la stessa ditta venditrice o l'azienda commerciale che abbina alla vendita la sua collocazione. Questa viene fatta da lavoratori, spesso giovani, armati di colla e silicone, che collocano alle pareti tutti i cartelli acquistati. Un po' di esperienza ed un po' di buon senso guidano queste operazioni. La conoscenza di norme, leggi e regolamenti sono lasciati alla libera interpretazione dei singoli, quando non addirittura ignorati ed esclusi.

E' il caso, ad esempio, di una azienda che acquista 10 cartelli per la segnalazione di carrelli elevatori che devono essere collocati in determinate zone di transito e di manovra. A conti fatti di cartelli ne bastano 7 e ne avanzano 3. Spesso, per eccesso di zelo, il lavoratore della ditta che ha venduto i cartelli li colloca tutti mettendone 3 in più pensando che 'tanto è sempre meglio un cartello in più'. Ebbene tale azione non è maggiore prevenzione ma spesso aumento della confusione. Succede che il segnale al posto di essere chiaro ed immediato viene collocato tra altri segnali con il risultato di rendere superflua l'azione di segnalazione del pericolo. Il caso opposto e che dovendo collocare 10 cartelli ne sono stati ordinati 8 e ne vengono collocati due di meno. Nessuno si preoccupa di far presente tale mancanza pensando che 8 su 10 vadano bene ugualmente.

Questo esempio, purtroppo realtà, viene a collocarsi nella fattispecie di tutte le questioni della sicurezza che viaggiano su due binari. Da una parte il Documento sulla Valutazione dei Rischi che prevede ed indica la necessità della segnaletica e della cartellonistica utile che l'azienda acquista. Poi la sua collocazione avviene secondo criteri non professionali e, spesso, superficiali.
Si assiste, spesso, all'incoerenza tra le disposizioni del Documento e la sua effettiva realizzazione, in questo caso collocazione dei segnali.

L'azienda è convinta di aver ottemperato agli adempimenti di legge sia con la redazione del Documento sia con l'acquisto dei cartelli. Viene ignorata la fase pratica definita dall'impatto e sulla percezione da parte dei lavoratori dei cartelli acquistai e dell'importanza della segnaletica quale prevenzione della sicurezza sul lavoro.

Orbene, non serve un ingegnere per collocare un cartello ma, il segnale deve essere collocato correttamente. Si tratta, in poche parole, di fare una formazione sul personale delle aziende venditrici ed installatrici affinché il lavoro venga fatto bene per essere funzionale. Questa fase pratica consiste, attraverso una specifica formazione, nel conoscere e sapere che il cartello è un segnale di sicurezza ed è diretto a qualcuno per fare o non fare qualcosa.

Articolo a cura del dott. Rocco Vitale, sociologo del lavoro.

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