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Traffici illeciti di rifiuti: le dimensioni del fenomeno

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

27/01/2005

Un’analisi è stata presentata da Legambiente in collaborazione con il Comando Carabinieri per la tutela dell’ambiente.

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Cinque illeciti relativi al trattamento di rifiuti si verificano in media ogni giorno nel nostro Paese, con conseguenze per il patrimonio ambientale, per la sicurezza e salute dei cittadini e perdite economiche per Stato e aziende
I traffici illegali di rifiuti in Italia contendono quote sempre più significative di mercato alle imprese che operano nella legalità. I “trafficanti di rifiuti” scaricano sulla collettività i costi di bonifica delle aree compromesse dagli smaltimenti illeciti.

Lo rivela “Rifiuti spa 2005”, una indagine realizzata da Legambiente in collaborazione con il Comando Carabinieri per la tutela dell’ambiente.
Il monitoraggio ha evidenziato che dal 1994 al 2003 sono state accertate nel nostro Paese 17.097 infrazioni relative al ciclo dei rifiuti.
Dal punto di vista economico in dieci anni, il business complessivo stimato da Legambiente per quanto riguarda la gestione illecita del ciclo dei rifiuti ammonta a 26,9 miliardi di euro.

I rifiuti non si limitano a scomparire attraverso modalità illegali di smaltimento. Cambiano molto spesso “identità” sulla carta: attraverso il meccanismo del “giro bolla”, grazie al quale un rifiuto pericoloso diventa speciale, oppure con la complicità di un laboratorio di analisi che ne falsifica le caratteristiche.

Dalle inchieste sull’art. 53 bis del decreto Ronchi, che ha dato un contributo fondamentale all’opera di contrasto delle attività illecite di smaltimento dei rifiuti, emerge l’esistenza di una vera e propria “rete” di ecocriminali, attivi su quasi tutto il territorio nazionale. Le inchieste per 53 bis del Ronchi hanno coinvolto tutte le regioni italiane tranne il Trentino Alto Adige e la Valle d’Aosta.

Il rapporto completo è consultabile qui.

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