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Polveri sottili: a chi la colpa?

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

11/02/2005

Auto "assolte", vecchi mezzi pubblici, veicoli commerciali e impianti di riscaldamento “bocciati”. La ricetta dell’Aci di Milano per la lotta all’inquinamento.

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Targhe alterne inutili, come pure il blocco del traffico. I giovedì a targhe alterne a Milano (dati al gennaio 2005), ad esempio, hanno fatto sempre registrare valori di polveri superiori rispetto a quelli dei giorni precedenti. Lo sostiene l’Aci di Milano che, per rendere più pulita l’aria delle nostre città, propone una diversa ricetta antinquinamento, andando a ridurre quelle che ritiene le vere fonti di emissioni inquinanti: impianti di riscaldamento, diesel dei mezzi commerciali e dei mezzi pubblici, moto e motorini a due tempi.

I dati regionali in possesso dell’Aci rivelano che le automobili sono responsabili solo del 10% delle emissioni di PM10. Percentuale che sale, a livello di città di Milano, a circa il 15%. Il 70% delle polveri prodotte viene invece emesso dagli impianti di riscaldamento e, per quanto riguarda i mezzi di trasporto, dai diesel commerciali e dei mezzi pubblici, spesso obsoleti.
Stando a quanto riferito dall’Aci di Milano, la maggior parte dei mezzi pubblici in uso inquina singolarmente come 600/700 automobili. Ciclomotori e motocicli, soprattutto a causa di quelli a due tempi, contribuiscono per circa il 15% alla produzione di polveri.

L’impegno dei cittadini a ridurre l’utilizzo dell’automobile è certamente un beneficio per l’ambiente, ma non basta. La “ricetta antinquinamento” è più impegnativa, più complessa, richiede soluzioni strutturali.
Innanzitutto, sostiene presidente dell’Aci di Milano, “bisogna intervenire sui riscaldamenti – estendendo la metanizzazione e contenendo le eccessive temperature nelle abitazioni e negli uffici – e sui diesel commerciali e dei mezzi pubblici, che devono essere rinnovati e utilizzare i filtri antiparticolato. Così come devono essere stabilite nuove regole per il trasporto delle merci e potenziate le reti dei trasporti collettivi.”

Gli interventi strutturali proposti dall’Aci per ridurre le emissioni di polveri sottili riguardano il miglioramento del trasporto pubblico che deve utilizzare mezzi meno inquinanti, l’aumento del numero dei parcheggi di corrispondenza e non, la riqualificazione e il potenziamento della rete stradale ed autostradale, lo svecchiamento del parco circolante, la diffusione di carburanti ecologici, la conversione a metano degli impianti di riscaldamento.

La ricetta antinquinamento dell’Aci prevede inoltre i seguenti “ingredienti”, interventi facilmente fattibili: il lavaggio sistematico delle sedi stradali, l’obbligatorietà dell’utilizzo di filtri antiparticolato per autobus e diesel commerciali e la consegna notturna delle merci, in grado di ridurre notevolmente la congestione e le conseguenti emissioni, il rispetto delle norme del codice stradale, in particolare quelle relative alla sosta.

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