Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Nel 2007 caldo record nelle aree urbane
Pubblicità
Pubblicità
Il testo completo del Dossier è consultabile qui.
Nel 2007 nelle città italiane il caldo ha raggiunto livelli record rispetto agli ultimi 40 anni.
Lo ha affermato Legambiente nel Dossier “Città: il clima è già cambiato”, presentato in occasione della Conferenza nazionale sul Clima, svoltasi il 12-13 settembre.
Se negli ultimi 50 anni la temperatura media annuale su tutto il territorio nazionale è aumentata di 1,4°C, nelle aree urbane il surriscaldamento e le condizioni climatiche sono aggravate dal traffico, dal calore prodotto dagli impianti di riscaldamento e climatizzazione, da cemento e asfalto.
“Se le città si surriscaldano non è vero che la causa sia tutta da individuare nei mutamenti climatici. A concorrere ad un aumento generalizzato delle temperature - ha spiegato Legambiente - sono infatti il calore generato dall’urbanizzazione dei suoli e dalle attività umane in città. E’ il cosiddetto fenomeno dell’isola di calore che comporta temperature costantemente superiori a quelle che si registrano nelle aree limitrofe, rurali o semi rurali, e che è dovuto alle maggiori capacità delle aree urbane di catturare le radiazioni solari e conservare il calore. Palazzi e strade hanno impermeabilizzato i suoli impedendo la naturale traspirazione contribuendo così a fare delle città degli immensi serbatoi a cielo aperto di calore.”
Temperature che superano i 40 gradi centigradi, precipitazioni ai minimi storici, afa e caratteristiche da clima tropicale.
Secondo Legambiente, nell’ aprile 2007 al centro di Milano si sono registrate temperature non diverse da quelle del Cairo e le cose non sono andate tanto diversamente a Roma e Firenze, mentre a Trieste centro ha fatto lo stesso caldo che a Marrakech. Nel sud il caldo si è concentrato nella seconda metà di giugno, con massime record che a Napoli, Catania, Bari e Palermo hanno contribuito ad un aumento della mortalità in alcuni casi del 50%.
Il Dossier di Legambiente, in collaborazione con l’Osservatorio meteorologico di Milano Duomo, utilizza un patrimonio scientifico spesso sottovalutato: quello dei dati raccolti dagli osservatori storici cittadini in oltre un secolo di attività.
“Dati che - afferma Legambiente - a differenza di quelli raccolti presso gli aeroporti e solitamente usati, restituiscono in modo molto più nitido la relazione tra crescita urbana e surriscaldamento. Con un accorgimento: in questo rapporto si è volutamente scelto di non soffermarsi, se non marginalmente, sulle temperature massime e minime, che vengono normalmente usate nei titoli dei giornali per rendere più accattivanti le notizie sul caldo da record. La nostra analisi sui cambiamenti climatici in città si basa sulle temperature medie mensili e annuali raccolte tra il 1961 e il 2007.”
Pubblicità
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.