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Nel 2005 cambierà lo smaltimento dei rifiuti elettrici ed elettronici
Dal settembre 2005 saranno i produttori che immettono sul mercato elettrodomestici, computer e materiale elettrico i responsabili dello smaltimento di questi beni.
Lo stabilisce una direttiva adottata in via definitiva dal Parlamento europeo che punta ad una maggiore tutela dell’ambiente, portando ad una sensibile diminuzione dei materiali depositati nelle discariche. Le sostanze e i materiali utilizzati in questi prodotti, abbandonati in discarica, possono costituire un grave pericolo per l’ambiente se non adeguatamente trattati.
La direttiva fissa il principio in base al quale i singoli produttori sono responsabili del finanziamento dello smaltimento dei loro prodotti.
Spetterà agli stati membri dell’UE recepire la direttiva nella legislazione nazionale.
Un provvedimento che avrà ripercussioni sulle tasche dei consumatori; i prezzi di elettrodomestici e computer risentiranno sicuramente dei costi aggiuntivi che le aziende dovranno sostenere per il ritiro e lo smaltimento dei prodotto giunti a ‘’fine vita’’.
Si ipotizza che i costruttori, per essere piu’ competitivi, investano nell’uso di materiali completamente riciclabili, rendendo, quindi, meno pesante il costo dello smaltimento del prodotto.
Altre misure presenti nella direttiva prevedono che gli apparecchi siano contrassegnati per meglio identificare il produttore e i metalli pesanti ed altre sostanze tossiche (come i ritardanti usati nella fabbricazione di alcuni apparecchi) saranno vietati a partire dal luglio 2006.
Lo stabilisce una direttiva adottata in via definitiva dal Parlamento europeo che punta ad una maggiore tutela dell’ambiente, portando ad una sensibile diminuzione dei materiali depositati nelle discariche. Le sostanze e i materiali utilizzati in questi prodotti, abbandonati in discarica, possono costituire un grave pericolo per l’ambiente se non adeguatamente trattati.
La direttiva fissa il principio in base al quale i singoli produttori sono responsabili del finanziamento dello smaltimento dei loro prodotti.
Spetterà agli stati membri dell’UE recepire la direttiva nella legislazione nazionale.
Un provvedimento che avrà ripercussioni sulle tasche dei consumatori; i prezzi di elettrodomestici e computer risentiranno sicuramente dei costi aggiuntivi che le aziende dovranno sostenere per il ritiro e lo smaltimento dei prodotto giunti a ‘’fine vita’’.
Si ipotizza che i costruttori, per essere piu’ competitivi, investano nell’uso di materiali completamente riciclabili, rendendo, quindi, meno pesante il costo dello smaltimento del prodotto.
Altre misure presenti nella direttiva prevedono che gli apparecchi siano contrassegnati per meglio identificare il produttore e i metalli pesanti ed altre sostanze tossiche (come i ritardanti usati nella fabbricazione di alcuni apparecchi) saranno vietati a partire dal luglio 2006.
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