Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
L’Europa guarda alle energie rinnovabili
Pubblicità
Prezzi del petrolio alle stelle, problemi ambientali e una legislazione più severa impongono all’Europa di sviluppare fonti energetiche rinnovabili alternative ai combustibili fossili. In questo campo ha rivolto l’attenzione la Commissione europea, finanziando programmi di ricerca.
Nei giorni scorsi sono stati presentati i primi risultati conseguiti nella ricerca sulle tecnologie finalizzate allo sfruttamento dell'energia fotovoltaica e della bioenergia.
In particolare sono stati presentati due progetti per la produzione di energia elettrica fotovoltaica e due progetti sulla tecnologia bioenergetica.
Nel progetto PROCIS è stata sviluppata una tecnologia efficiente e a costi contenuti che usa materiali alternativi al silicio (CIS) per produrre moduli fotovoltaici meno costosi. “È l'avanguardia delle tecnologie della prossima generazione, - affermano i ricercatori - che produrranno moduli solari efficaci sotto il profilo dei costi.”
Il secondo progetto per lo sfruttamento dell’energia solare (H-Alpha-Solar) mira a rendere il silicio, utilizzato per la produzione dei moduli fotovoltaici, più flessibile e meno costoso: E’ stata messa a punto di una nuova tecnologia a strato sottile, che “apre la strada alla produzione su vasta scala e a prezzi contenuti di dispositivi solari che fanno uso del silicio.”
La decisione di finanziare progetti di sviluppo della bioenergia, tiene in considerazione il fatto che l'Europa dispone di notevoli risorse di legno, residui agricoli e rifiuti organici, che rappresentano le uniche fonti di energia rinnovabile in grado di fornire combustibili liquidi da utilizzare su larga scala nel settore dei trasporti.
Il progetto TIME sta cercando una soluzione che consenta di convertire la biomassa in etanolo (utilizzando la cellulosa degli alberi e delle piante) da utilizzare al posto della benzina.
Nel progetto BIOELECTRICITY, invece, un gruppo di istituti di ricerca e di produttori di celle a combustibile di Francia, Grecia, Italia, Paesi Bassi e Regno Unito spiegheranno come le biomasse siano convertite in idrogeno per produrre energia elettrica in una cella a combustibile.
"Occorre trovare - ha dichiarato il commissario europeo per la Ricerca Louis Michel - soluzioni per convertire le nuove scoperte della ricerca in alternative efficaci sotto il profilo dei costi e adatte all'uso quotidiano".
Prezzi del petrolio alle stelle, problemi ambientali e una legislazione più severa impongono all’Europa di sviluppare fonti energetiche rinnovabili alternative ai combustibili fossili. In questo campo ha rivolto l’attenzione la Commissione europea, finanziando programmi di ricerca.
Nei giorni scorsi sono stati presentati i primi risultati conseguiti nella ricerca sulle tecnologie finalizzate allo sfruttamento dell'energia fotovoltaica e della bioenergia.
In particolare sono stati presentati due progetti per la produzione di energia elettrica fotovoltaica e due progetti sulla tecnologia bioenergetica.
Nel progetto PROCIS è stata sviluppata una tecnologia efficiente e a costi contenuti che usa materiali alternativi al silicio (CIS) per produrre moduli fotovoltaici meno costosi. “È l'avanguardia delle tecnologie della prossima generazione, - affermano i ricercatori - che produrranno moduli solari efficaci sotto il profilo dei costi.”
Il secondo progetto per lo sfruttamento dell’energia solare (H-Alpha-Solar) mira a rendere il silicio, utilizzato per la produzione dei moduli fotovoltaici, più flessibile e meno costoso: E’ stata messa a punto di una nuova tecnologia a strato sottile, che “apre la strada alla produzione su vasta scala e a prezzi contenuti di dispositivi solari che fanno uso del silicio.”
La decisione di finanziare progetti di sviluppo della bioenergia, tiene in considerazione il fatto che l'Europa dispone di notevoli risorse di legno, residui agricoli e rifiuti organici, che rappresentano le uniche fonti di energia rinnovabile in grado di fornire combustibili liquidi da utilizzare su larga scala nel settore dei trasporti.
Il progetto TIME sta cercando una soluzione che consenta di convertire la biomassa in etanolo (utilizzando la cellulosa degli alberi e delle piante) da utilizzare al posto della benzina.
Nel progetto BIOELECTRICITY, invece, un gruppo di istituti di ricerca e di produttori di celle a combustibile di Francia, Grecia, Italia, Paesi Bassi e Regno Unito spiegheranno come le biomasse siano convertite in idrogeno per produrre energia elettrica in una cella a combustibile.
"Occorre trovare - ha dichiarato il commissario europeo per la Ricerca Louis Michel - soluzioni per convertire le nuove scoperte della ricerca in alternative efficaci sotto il profilo dei costi e adatte all'uso quotidiano".
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.