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Italia: ambiente a rischio
E’ giunto alla quindicesima edizione il “Rapporto annuale Italia”, presentato da Legambiente e curato dall’Istituto di Ricerche Ambientali Italia.
La pubblicazione prende in considerazione 100 indicatori dello stato ambientale in Italia e nel mondo.
Secondo Legambiente il “declino dell’Italia passa anche attraverso la crisi della qualità ambientale”; il nostro Paese sarebbe in ritardo rispetto agli altri Paesi europei.
Nel 2001 ad esempio le emissioni lorde di gas climalteranti nel nostro Paese hanno superato i 545 milioni di tonnellate. “Rispetto ai 508 milioni di tonnellate del 1990 - afferma Legambiente - c’è quindi una crescita del 7,3% (il Regno Unito invece ha ridotto le emissioni del 12,4%, la Germania addirittura del 17,7%) che smentisce seccamente l’obiettivo che l’Italia si era dato aderendo al protocollo di Kyoto: -6,5.”
Dura la critica nei confronti del condono edilizio; “il condono edilizio prospettato come possibile già dal 2001 e poi effettivamente trasformato in legge sul finire del 2003 ha interrotto quel forte processo di riduzione dell’abusivismo che aveva portato l’illegalità dal 29,5% del 1994 all’11,9% del 2001”.
Inoltre la qualità ambientale non verrebbe incentivata a causa della mancanza di fondi destinati alla ricerca e allo sviluppo in campo ambientale.
Nella generale situazione di stallo in campo ambientale, Legambiente individua tuttavia alcuni indicatori positivi. Nel 2002 sono ad esempio coltivati biologicamente ben 746.510 ettari del nostro territorio (complessivamente circa 246.000 in più rispetto al 2000). Le aree protette rappresentano ormai il 10% del territorio nazionale. In 5 anni, nel campo dei rifiuti, il trattamento e il recupero da raccolta differenziata sono passati insieme dal 22,2% al 47%.
La pubblicazione prende in considerazione 100 indicatori dello stato ambientale in Italia e nel mondo.
Secondo Legambiente il “declino dell’Italia passa anche attraverso la crisi della qualità ambientale”; il nostro Paese sarebbe in ritardo rispetto agli altri Paesi europei.
Nel 2001 ad esempio le emissioni lorde di gas climalteranti nel nostro Paese hanno superato i 545 milioni di tonnellate. “Rispetto ai 508 milioni di tonnellate del 1990 - afferma Legambiente - c’è quindi una crescita del 7,3% (il Regno Unito invece ha ridotto le emissioni del 12,4%, la Germania addirittura del 17,7%) che smentisce seccamente l’obiettivo che l’Italia si era dato aderendo al protocollo di Kyoto: -6,5.”
Dura la critica nei confronti del condono edilizio; “il condono edilizio prospettato come possibile già dal 2001 e poi effettivamente trasformato in legge sul finire del 2003 ha interrotto quel forte processo di riduzione dell’abusivismo che aveva portato l’illegalità dal 29,5% del 1994 all’11,9% del 2001”.
Inoltre la qualità ambientale non verrebbe incentivata a causa della mancanza di fondi destinati alla ricerca e allo sviluppo in campo ambientale.
Nella generale situazione di stallo in campo ambientale, Legambiente individua tuttavia alcuni indicatori positivi. Nel 2002 sono ad esempio coltivati biologicamente ben 746.510 ettari del nostro territorio (complessivamente circa 246.000 in più rispetto al 2000). Le aree protette rappresentano ormai il 10% del territorio nazionale. In 5 anni, nel campo dei rifiuti, il trattamento e il recupero da raccolta differenziata sono passati insieme dal 22,2% al 47%.
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