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Infortuni mortali: disaccordo sui dati

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

03/05/2005

L’Anmil ritiene sottostimati i dati provvisori Inail relativi al 2004. La risposta dell’Istituto.

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“Ottimismo gratuito”, così il Presidente dell’Anmil aveva commentato i dati provvisori diffusi dall’Inail sugli infortuni mortali sul lavoro avvenuti nel 2004 in Italia.

Secondo l’Inail gli infortuni sono diminuiti rispetto all’anno precedente dell’1,4% (da 952.193 a 938.613), facendo registrare un calo meno marcato rispetto agli anni precedenti.
Riguardo ai casi mortali, la stima previsionale su dati provvisori è di circa 1400 infortuni mortali, con una diminuzione di 18 casi, pari all’1,3%, rispetto al 2003 (nei due anni precedenti il calo fu del 2,9%).

L’Anmil ha criticato la comparazione tra dati provvisori 2004 e quelli definitivi del 2003, ritenendo sottostimato inoltre il dato del 2004, in considerazione del fatto che nel 2002 il dato stimato era di 1.360 infortuni mortali mentre il dato definitivo ne aveva registrati 1.461, che nel 2003 il dato provvisorio stimava 1.311 infortuni mortali, mentre in realtà se ne verificarono 1.418.
“Il dato provvisorio del 2004 risulta quindi molto più elevato (89 morti) rispetto al corrispondente dato del 2003 – prosegue il presidente Anmil, Mercandelli – e appare realistico ritenere, sulla base del trend storico di consolidamento, che col passare dei mesi saranno abbondantemente superati i 1418 morti registrati nel 2003”.

A fronte di queste critiche l’Inail l’Inail ha precisato che “il confronto 2004-2003 degli infortuni mortali è stato effettuato, sulla base delle esperienze storiche, tra i dati effettivi 2003 (ormai consolidati) e dati stimati per l’anno 2004 consolidato, non già con quelli effettivi 2004 (ancora incompleti e provvisori).
Tale circostanza è stata chiaramente evidenziata sia in nota alla tabella, sia nelle due schede di sintesi.”
“Il dato effettivo dei casi mortali avvenuti nel 2004 – precisa infine l’Inail -, rilevati al 15 marzo 2005 […] è precisamente pari a 1273.
Contrariamente a quanto affermato da ANMIL è del tutto evidente, pertanto, che il confronto effettuato dagli statistici INAIL è da ritenere corretto e che, anzi, il valore stimato per il 2004 (1400 casi mortali) è da considerare allo stato attuale assolutamente cautelativo e prudenziale.”
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