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Incidenti preannunciati

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

19/03/2003

Secondo l’accusa, l’incidente all’EVC di Mestre, che nel 1999 provocò la fuga di 3 tonnellate di sostanze tossiche, poteva essere evitato.

Si sta celebrando a Venezia il processo a carico di sette dirigenti della Evc di Porto Marghera per l’incidente che l'8 giugno 1999 causò la dispersione nell’ara di 3 tonnellate di gas tossici Cvm (Cloruro di vinile monomero) e Dce (dicloroetano).

Secondo quanto emerge dalle valutazioni dei consulenti del pm, Felice Casson, e delle parti civili, l’incidente avrebbe potuto essere evitato con una corretta manutenzione degli impianti ed un’adeguata formazione del personale.

Nel 1998 era stata effettuata dall’Anpa (l'agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente , ora Anpat), con i tecnici del Ctr veneto dei Vigili del Fuoco, una prima ispezione all'Evc.

Al termine dell'ispezione erano state evidenziate carenze nel “Rapporto di sicurezza”, negli impianti e nel personale; un’ispezione del febbraio 1999 verificò che non erano state sanate. Queste carenze sarebbero state all'origine dell'incidente del giugno 1999.

L'Anpat ha quantificato inoltre in 2 milioni di euro il “profitto” realizzato dall’Evc grazie alla mancate spese per la manutenzione degli impianti e la formazione del personale.

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