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Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'Incendi: 2 comuni su 3 in ritardo nella prevenzione
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La maggior parte dei Comuni sono in ritardo nell’applicazione della legge quadro in materia di antincendio boschivo (Legge 353/2000) e solo il 5% la applica pienamente.
Lo rivela la prima indagine "Ecosistema incendi 2004", realizzata da Legambiente e dal Dipartimento della Protezione Civile che ha messo in luce la poca attenzione dei comuni italiani nei confronti della piaga degli incendi boschivi, a cominciare dal fatto che hanno risposto al questionario solo 943 degli oltre 8000 Comuni italiani ai quali è stato inviato.
La maggior parte dei Comuni sono in ritardo nell’applicazione della legge quadro in materia di antincendio boschivo (Legge 353/2000) e solo il 5% la applica pienamente.
Lo rivela la prima indagine "Ecosistema incendi 2004", realizzata da Legambiente e dal Dipartimento della Protezione Civile che ha messo in luce la poca attenzione dei comuni italiani nei confronti della piaga degli incendi boschivi, a cominciare dal fatto che hanno risposto al questionario solo 943 degli oltre 8000 Comuni italiani ai quali è stato inviato.
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L’analisi dei dati di Ecosistema Incendi 2004 si è concentrata sui 345 questionari (il 37%) pervenuti dai Comuni che hanno dichiarato di aver subito incendi negli ultimi due anni.
L’indagine ha preso in esame le azioni che i comuni sono tenuti a realizzare per contrastare il rischio incendi boschivi. Da un lato l’applicazione della legge n° 353 del 2000 quali la presenza di un responsabile di protezione civile, la realizzazione del catasto delle aree percorse dal fuoco e la presenza di un piano comunale contro gli incendi. Dall’altro la realizzazione di campagne informative mirate, la manutenzione dei boschi, la realizzazione di reti di avvistamento dei focolai e le convenzioni ed accordi con il volontariato di protezione civile.
Tra le amministrazioni comunali oggetto dell’indagine solo il 5% risulta applicare pienamente la legge quadro in materia di incendi boschivi n° 353 del 2000. Soltanto il 20% ha realizzato il catasto delle aree percorse dal fuoco, uno degli strumenti più importanti nella lotta ai focolai. Riguardo all’iniziativa dei comuni sull’informazione alla popolazione; soltanto il 10% delle amministrazioni realizza campagne specifiche nelle scuole e rivolte ai fruitori dei boschi (pastori, contadini, cacciatori, escursionisti, ecc.). Il 39% dei Comuni realizza attività di manutenzione dei boschi, di prevenzione e di avvistamento dei focolai e il 38% si è dotato di un piano di emergenza per il rischio incendi boschivi. Soltanto il 34% dei comuni supporta con accordi e convenzioni il volontariato di protezione civile specializzato nell’antincendio boschivo.
Legambinete ha stilato anche una classifica, assegnando le bandiere “Bosco Sicuro” ai comuni più meritori nella mitigazione del rischio incendi. Hanno ottenuto il punteggio di 10/10 i comuni di Lucca, Tavarnelle Val di Pesa (FI), Ameglia (SP), Seborga (IM), Bracigliano e Pollica (SA), Maddaloni (CE), Aviano (PN), Fogliano Redipuglia (GO) e Scandriglia (RI).
L’indagine ha preso in esame le azioni che i comuni sono tenuti a realizzare per contrastare il rischio incendi boschivi. Da un lato l’applicazione della legge n° 353 del 2000 quali la presenza di un responsabile di protezione civile, la realizzazione del catasto delle aree percorse dal fuoco e la presenza di un piano comunale contro gli incendi. Dall’altro la realizzazione di campagne informative mirate, la manutenzione dei boschi, la realizzazione di reti di avvistamento dei focolai e le convenzioni ed accordi con il volontariato di protezione civile.
Tra le amministrazioni comunali oggetto dell’indagine solo il 5% risulta applicare pienamente la legge quadro in materia di incendi boschivi n° 353 del 2000. Soltanto il 20% ha realizzato il catasto delle aree percorse dal fuoco, uno degli strumenti più importanti nella lotta ai focolai. Riguardo all’iniziativa dei comuni sull’informazione alla popolazione; soltanto il 10% delle amministrazioni realizza campagne specifiche nelle scuole e rivolte ai fruitori dei boschi (pastori, contadini, cacciatori, escursionisti, ecc.). Il 39% dei Comuni realizza attività di manutenzione dei boschi, di prevenzione e di avvistamento dei focolai e il 38% si è dotato di un piano di emergenza per il rischio incendi boschivi. Soltanto il 34% dei comuni supporta con accordi e convenzioni il volontariato di protezione civile specializzato nell’antincendio boschivo.
Legambinete ha stilato anche una classifica, assegnando le bandiere “Bosco Sicuro” ai comuni più meritori nella mitigazione del rischio incendi. Hanno ottenuto il punteggio di 10/10 i comuni di Lucca, Tavarnelle Val di Pesa (FI), Ameglia (SP), Seborga (IM), Bracigliano e Pollica (SA), Maddaloni (CE), Aviano (PN), Fogliano Redipuglia (GO) e Scandriglia (RI).
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