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E’ entrato in vigore il Protocollo di Kyoto

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

16/02/2005

I Paesi che hanno ratificato l'accordo, tra i quali l’Italia, si sono impegnati a ridurre le emissioni responsabili del cambiamento climatico.


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A otto anni dalla sua adozione, dopo un lungo cammino, è entrato oggi in vigore il Protocollo di Kyoto, un accordo che si prefigge lo scopo di stabilizzare le emissioni di gas serra (anidride carbonica, metano, …) responsabili del cambiamento climatico.
Per entrare in vigore, il Protocollo doveva essere ratificato da parte di almeno 55 paesi e le emissioni dei Paesi aderenti dovevano rappresentare complessivamente almeno il 55% delle emissioni di CO2 nel 1990.
La mancata ratifica da parte degli Stati Uniti, responsabili di circa il 37% delle emissioni, ha allungato i tempi dell’entrata in vigore dell’accordo.
A ottobre 2004 i Paesi che avevano ratificato il Protocollo di Kyoto erano 125, ma coprivano solo il 44,2% delle emissioni; determinante è stata la ratifica della Russia (responsabile di circa il 17% delle emissioni). I paesi che hanno ratificato il Protocollo di Kyoto sono oggi 141.

Il Protocollo prevede impegni di riduzione differenziati da paese a paese. Per l’Unione Europea l’obiettivo è quello di ridurre le emissioni di gas serra dell’8% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2012, per l’Italia l’obiettivo è la riduzione del 6,5% delle emissioni.

“Nonostante l’entrata in vigore del protocollo di Kyoto sia un ottimo inizio, non è che il primo passo per contenere la minaccia dei cambiamenti climatici -afferma Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF- Per far sì che gli intenti del Protocollo di Kyoto divengano realtà si devono fare sforzi ulteriori e governi devono dare l’esempio.”

Il WWF ha voluto,quindi, indicare alcuni passi per far sì che i Governi rendano il Protocollo di Kyoto un successo, tra i quali segnaliamo: introdurre politiche più ambiziose per ridurre le emissioni di CO2 (anidride carbonica); ridurre per il settore energetico, ovvero il maggior inquinatore industriale, la sua quota di emissioni di CO2, indirizzare gli investimenti sulle energie rinnovabili e pulite; sviluppare fonti di energie pulita e ricercare soluzioni energetiche più efficienti;incoraggiare le nazioni in via di sviluppo a utilizzare tecnologie “puliti”.
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