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Acque di falda e contaminazioni
Nei giorni scorsi la Direzione Centrale Ambiente della Provincia di Milano ha presentato due indagini sui fenomeni di contaminazione delle acque sotterranee, elaborati mediante il Sistema Informativo Falda (SIF), una banca dati che contiene tutte le informazioni riguardanti le acque sotterranee, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.
L'analisi approfondita sull'acqua grezza di falda, ossia non ancora trattata e miscelata e/o depurata per il consumo umano, permette di individuare le fonti di contaminazione nei pozzi pubblici e privati del territorio e pertanto di pianificare interventi adeguati
'Grazie a questi elaborati abbiamo una fotografia del reale stato di salute delle nostre acque sotterranee - ha spiegato l'Assessore all'ambiente della Provincia di Milano, Luigi Cocchiaro - Partendo dai dati presentati oggi sarà possibile pianificare futuri interventi per salvaguardare la falda e soprattutto garantire l'elevata qualità dell'acqua che arriva nelle case dei cittadini'.
Di seguito riportiamo la sintesi degli studi realizzati.
Sistema Informativo Falda (SIF): Si tratta di una banca dati che contiene tutte le informazioni relative alle analisi effettuate sulle acque di pozzi pubblici e privati. I pozzi pubblici censiti sono 1974 (attivi o in disuso), di cui 226 (pari al 11,4% del totale) con una contaminazione maggiore alla CMA (Concentrazione Massima Ammissibile). Per quanto riguarda i pozzi privati (5146) se ne contano solo 174 (3,4%) contaminati oltre i limiti della CMA.
Proprio attingendo ai dati del SIF, è stato realizzato un rapporto ('Stato delle acque sotterranee per singolo comune') in cui si trovano i risultati di ben 1.200.000 analisi idrometriche (ossia qualitative sulle acque sotterranee), effettuate dal 1982 ad oggi, e 56.000 rilevamenti del livello della falda, i cui parametri sono aggiornati e trasmessi ogni mese dai laboratori convenzionati. I campioni analizzati si riferiscono ad acqua grezza, ossia non ancora trattata e miscelata e/o depurata per il consumo umano.
Grazie al SIF è anche possibile disporre di un Catasto dei pozzi pubblici e privati, aggiornato all'anno 2000, per ciascun Comune della Provincia.
Fenomeni di contaminazione: complessivamente i plumes rilevati (ossia le aree di punta in cui vengono identificati i fenomeni di inquinamento) sono 160, dovuti a composti differenti: i più numerosi sono tuttora i solventi clorurati (in tutto 87, pari al 54% del totale). Seguono antiparassitari (16%), cromo esavalente (10%), idrocarburi (13%), ammine aromatiche (4%) e i farmaco-derivati (3%).
Partendo dai dati raccolti (riferiti al biennio 2000-2001) è stata realizzata una classificazione dei Comuni, in base all'incidenza dei fenomeni di inquinamento sulle risorse idriche sotterranee, e i dati sono incoraggianti. Solamente 38, su tutto il territorio provinciale, sono interessati da un'incidenza che va da media (26 comuni pari al 14% del totale) a elevata (7 comuni, pari al 7%) a molto elevata (5 comuni, pari al 5%, ossia Milano, Pero, Rho, Arese e Bollate).
'Appare evidente – ha spiegato l'Assessore Cocchiaro – che lo sforzo maggiore dovrà essere concentrato nel comune di Milano e in quelli immediatamente a nord di quest'ultimo, caratterizzati da un più consistente inquinamento ed è per questo fondamentale, già da ora, stabilire una linea diretta tra queste amministrazioni e la Provincia di Milano'.
Hanno invece un'incidenza debole 45 comuni (23%), mentre la maggior parte subisce un'incidenza nulla sugli inquinamenti rilevati. Si tratta di ben 105 Comuni (56%), molti dei quali nella zona della Brianza e più in generale del nord-est.
E' importante tuttavia non identificare i risultati relativi all'inquinamento dei referti dell'acqua di falda 'grezza', con la qualità dell'acqua distribuita dalla Aziende acquedottistiche che, sotto il controllo delle ASL, provvedono ad attingere da fonti sicure (ad esempio, falde profonde) e/o trattare opportunamente l'acqua stessa.
L'analisi approfondita sull'acqua grezza di falda, ossia non ancora trattata e miscelata e/o depurata per il consumo umano, permette di individuare le fonti di contaminazione nei pozzi pubblici e privati del territorio e pertanto di pianificare interventi adeguati
'Grazie a questi elaborati abbiamo una fotografia del reale stato di salute delle nostre acque sotterranee - ha spiegato l'Assessore all'ambiente della Provincia di Milano, Luigi Cocchiaro - Partendo dai dati presentati oggi sarà possibile pianificare futuri interventi per salvaguardare la falda e soprattutto garantire l'elevata qualità dell'acqua che arriva nelle case dei cittadini'.
Di seguito riportiamo la sintesi degli studi realizzati.
Sistema Informativo Falda (SIF): Si tratta di una banca dati che contiene tutte le informazioni relative alle analisi effettuate sulle acque di pozzi pubblici e privati. I pozzi pubblici censiti sono 1974 (attivi o in disuso), di cui 226 (pari al 11,4% del totale) con una contaminazione maggiore alla CMA (Concentrazione Massima Ammissibile). Per quanto riguarda i pozzi privati (5146) se ne contano solo 174 (3,4%) contaminati oltre i limiti della CMA.
Proprio attingendo ai dati del SIF, è stato realizzato un rapporto ('Stato delle acque sotterranee per singolo comune') in cui si trovano i risultati di ben 1.200.000 analisi idrometriche (ossia qualitative sulle acque sotterranee), effettuate dal 1982 ad oggi, e 56.000 rilevamenti del livello della falda, i cui parametri sono aggiornati e trasmessi ogni mese dai laboratori convenzionati. I campioni analizzati si riferiscono ad acqua grezza, ossia non ancora trattata e miscelata e/o depurata per il consumo umano.
Grazie al SIF è anche possibile disporre di un Catasto dei pozzi pubblici e privati, aggiornato all'anno 2000, per ciascun Comune della Provincia.
Fenomeni di contaminazione: complessivamente i plumes rilevati (ossia le aree di punta in cui vengono identificati i fenomeni di inquinamento) sono 160, dovuti a composti differenti: i più numerosi sono tuttora i solventi clorurati (in tutto 87, pari al 54% del totale). Seguono antiparassitari (16%), cromo esavalente (10%), idrocarburi (13%), ammine aromatiche (4%) e i farmaco-derivati (3%).
Partendo dai dati raccolti (riferiti al biennio 2000-2001) è stata realizzata una classificazione dei Comuni, in base all'incidenza dei fenomeni di inquinamento sulle risorse idriche sotterranee, e i dati sono incoraggianti. Solamente 38, su tutto il territorio provinciale, sono interessati da un'incidenza che va da media (26 comuni pari al 14% del totale) a elevata (7 comuni, pari al 7%) a molto elevata (5 comuni, pari al 5%, ossia Milano, Pero, Rho, Arese e Bollate).
'Appare evidente – ha spiegato l'Assessore Cocchiaro – che lo sforzo maggiore dovrà essere concentrato nel comune di Milano e in quelli immediatamente a nord di quest'ultimo, caratterizzati da un più consistente inquinamento ed è per questo fondamentale, già da ora, stabilire una linea diretta tra queste amministrazioni e la Provincia di Milano'.
Hanno invece un'incidenza debole 45 comuni (23%), mentre la maggior parte subisce un'incidenza nulla sugli inquinamenti rilevati. Si tratta di ben 105 Comuni (56%), molti dei quali nella zona della Brianza e più in generale del nord-est.
E' importante tuttavia non identificare i risultati relativi all'inquinamento dei referti dell'acqua di falda 'grezza', con la qualità dell'acqua distribuita dalla Aziende acquedottistiche che, sotto il controllo delle ASL, provvedono ad attingere da fonti sicure (ad esempio, falde profonde) e/o trattare opportunamente l'acqua stessa.
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