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La diffusione delle foto segnaletiche è un illecito

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Alcol e droghe

25/11/2003

Il Garante per la protezione dei dati personali annuncia di aver avviato un procedimento per accertare i responsabili del trattamento illecito dei dati delle persone coinvolte nell’indagine romana su stupefacenti e prostituzione.

In un comunicato stampa, il Garante per la protezione dei dati personali ha sottolineato che “In relazione ad un’indagine penale in corso a Roma in materia di stupefacenti e prostituzione, alcuni servizi giornalistici hanno diffuso, unitamente a legittime notizie di cronaca, foto segnaletiche ed altri dati relativi in particolare a conversazioni ed utenze telefoniche, in violazione della disciplina sui doveri d’ufficio di appartenenti alle forze dell’ordine, richiamati anche in atti generali dei relativi vertici, e in contrasto con la normativa sulla protezione dei dati e del diritto d’autore.

Il Garante per la protezione dei dati personali ricorda di aver già vietato in passato la diffusione di foto segnaletiche fuori dei casi consentiti dalla legge, con un provvedimento il cui rispetto è per alcuni profili sanzionato anche penalmente.

L’Autorità sottolinea l’illiceità dei nuovi fatti e rende noto di aver avviato un nuovo procedimento per accertare i responsabili del trattamento illecito dei dati; si riserva inoltre di adottare i necessari provvedimenti d’urgenza e di denuncia all’autorità giudiziaria”.

In una intervista al Il Messaggero, Stefano Rodotà ricorda che “«La legge è chiara, per alcune violazioni, il Garante deve chiedere l’intervento della magistratura”. La legge mi da il potere di segnalare con una denuncia se qualcuno viola le norme che il mio ufficio ha stabilito in materia di tutela della Privacy. E in questo caso, mi pare che violazioni ci siano state eccome”.
PuntoSicuro si era già occupato di questo argomento nel numero 757 del 24 novembre 2003 con l’articolo “Arresti e privacy: in quali casi è consentita la diffusione di immagini di persone arrestate in manette e di foto segnaletiche?”.
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