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Promozione della cultura della sicurezza nelle scuole

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Campagne di prevenzione

11/10/2011

Online il report del progetto “Promozione della cultura della sicurezza nelle scuole. A cura di DoRS, Regione Piemonte.

 
Torino, 11 Ott - La scuola, ambiente di lavoro per il personale e ambiente di vita per gli studenti, è un luogo ideale per promuovere la cultura e la pratica della sicurezza attraverso percorsi d’informazione e formazione. In questo ambito nasce il progetto “Promozione della cultura della sicurezza nelle scuole” realizzato in collaborazione tra la Direzione Sanità della Regione Piemonte, INAIL Piemonte e l’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte.
 
È disponibile il report del progetto, che descrive e documenta il percorso formativo realizzato dai referenti di rete, i progetti delle reti e i loro risultati (cosa è accaduto, quali azioni/strategie hanno funzionato, quali criticità e quali punti di forza,…). Infine attraverso questo documento si sono integrati i dati di letteratura, gli esempi di buona pratica e i suggerimenti pratico - operativi tratti dai progetti delle scuole per ricavare “raccomandazioni” trasferibili e offrire così uno strumento per la progettazione di interventi di promozione della sicurezza nella scuola.
 

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Pubblichiamo un estratto del documento:
 
SU QUALI FATTORI PUNTARE
Il buon esito del processo di integrazione della salute e della sicurezza nell’istruzione dipende da più elementi attinenti alla sfera delle (British Columbia, 2008):
- scelte politiche educative e organizzative della scuola,
- norme e procedure di promozione della salute e della sicurezza nell’ambiente scolastico,
- scelte comportamentali trasmesse al singolo e al gruppo da parte dell’intera comunità scolastica.
 
“La sicurezza trova nella prevenzione la strategia più efficace per la sua attuazione e la prevenzione, a sua volta, individua nell’educazione la modalità migliore per aiutare i bambini e i ragazzi a riconoscere le situazioni pericolose e ad adottare comportamenti adeguati per vivere in sicurezza” (Bortolotti, 2005)
 
La costruzione di una scuola sicura, nel senso più ampio del termine, che rappresenti un contesto educante, protettivo e garante delle regole condivise, richiede:
- il rispetto della normativa,
-l’adozione di politiche educative e organizzative concordate, implementate e revisionate periodicamente dall’intera comunità scolastica, che siano ampiamente comunicate a tutti coloro che operano nella scuola o che con essa si relazionano,
-l’attuazione e il rispetto di procedure, da parte del personale docente e non docente, per la prevenzione del rischio e la promozione di situazioni che si svolgono in condizioni di sicurezza. Si pensi, ad esempio, alla gestione di situazioni tipiche della vita scolastica (lezioni in palestra, regole per accogliere gli alunni prima dell’inizio delle lezioni e durante le pause,…) che richiedono prassi funzionali, consolidate e adatte a garantire la sicurezza del singolo e del gruppo,
- la realizzazione e la diffusione di buone pratiche educative di promozione della salute e della sicurezza da cui attingere spunti, attività, metodi da sperimentare durante i diversi momenti della vita scolastica quotidiana e da utilizzarsi come principi-guida per lo sviluppo di una scuola sicura, in cui la disciplina (da intendersi come rispetto delle regole) rappresenta un fattore chiave anche nella costruzione di un ambiente sociale ed emotivo rassicurante.
 
Nello specifico, i punti di forza della promozione della sicurezza a scuola sono:
-  organizzazione del lavoro attenta e conforme al rispetto della cultura delle regole e della prevenzione da parte di tutto il personale al fine di ridurre rischi specifici per la sicurezza e la salute di tutti gli attori della scuola,
- promozione della salute e della sicurezza sul lavoro in chiave positiva per far sì che non siano “solo” buone pratiche, ma diventino un valore come parte integrante degli ambienti di vita e responsabilità del singolo e della società nei confronti di se stessi e della collettività,
- la presenza di un Servizio di Prevenzione e Protezione che collabori alle attività didattiche,
- definizione e condivisione di misure cautelari per attività didattiche specifiche predisposte dagli insegnanti per ridurre al minimo i rischi per gli alunni,
- programmazione delle attività didattico-educative che prevedano momenti formativi e informativi incentrati sulle regole dello stare insieme, prevenzione di comportamenti a rischio,…,
- coinvolgimento di insegnanti esperti nello sviluppo delle attività educative e dei relativi materiali didattici,
- realizzazione di progetti modulabili ai contesti tenendo conto delle loro caratteristiche organizzative, delle esigenze e della “storia” della scuola,
- adozione di metodi interattivi di insegnamento che coinvolgano gli studenti in prima persona, attraverso lavori di gruppo, simulazioni di situazioni di pericolo, regole e casi concreti da mostrare e cercare di risolvere insieme,
- sistema di informazione capillare che raggiunga tutta la comunità scolastica, le famiglie e gli allievi,
-cooperazione tra scuola e famiglia fondata sulla comunicazione costante su quanto svolto in classe, sugli argomenti trattati, sulle modalità di apprendimento degli alunni, sulle loro difficoltà,… attraverso relazioni periodiche e organizzazione di incontri informativi sulla sicurezza per i genitori degli studenti.
 
“Risulta importante far capire agli studenti e a tutto il personale che lavora nell’edificio scolastico quali sono le azioni da intraprendere per la sicurezza propria e degli altri, e quali sono gli atteggiamenti da cambiare individuando i rischi e i pericoli attraverso una valutazione del rischio. […] “Salute”, “rischio”, “sicurezza” sono concetti molto astratti.
Per coinvolgere e cercare di interessare gli studenti su questi argomenti risulta essenziale fare esempi concreti, individuare contesti famigliari e analizzare azioni quotidiane che coinvolgono gli studenti in prima persona” (Frareg-Frafor).
 
 
 
 
 
Fonte: DORS
 
 


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