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Agricoltura: le informazioni per lavorare in sicurezza

Agricoltura: le informazioni per lavorare in sicurezza
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Agricoltura

07/07/2014

Un manuale fornisce per il comparto agricolo indicazioni concrete operative per semplificare i diversi obblighi e i requisiti di sicurezza, di igiene e di salute dell’azienda agricola. I dati degli infortuni in Veneto e la sicurezza delle macchine.

 
Verona, 7 Lug – L’agricoltura è uno dei settori a maggior rischio di incidenti professionali, sia in relazione alla frequenza che alla gravità degli eventi. Ed è dunque necessaria una particolare attenzione a questo comparto, da parte degli enti locali e delle istituzioni, per migliorare la prevenzione e la tutela della salute e sicurezza degli operatori.
 
In questa ottica, con riferimento al Piano Regionale Prevenzione 2010 – 2012 e al progetto di “contrasto del rischio di infortuni mortali ed invalidanti in agricoltura” (DGR 3139 del 14 dic 2010), la Regione Veneto ha realizzato il “Manuale per un lavoro sicuro in agricoltura” con l’obiettivo principale di contribuire alla riduzione del fenomeno infortunistico nel settore agricolo.
 
Se la prima edizione del manuale è stata realizzata già nel 2006, è stata pubblicata una nuova edizione verso la fine del 2013 con diverse integrazioni, specialmente a livello normativo.
 
Infatti - racconta il manuale – il Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008), ha potenziato le misure di prevenzione, ad esempio estendendo le tutele ai lavoratori autonomi, ai coltivatori diretti e collaboratori familiari. Con il Testo Unico queste figure hanno ora obblighi specifici, “quali: l’utilizzo di macchine ed attrezzature conformi alla normativa e utilizzo dei dispositivi di protezione individuali”.


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In ogni caso “la particolarità dell’impresa agricola, quasi sempre di ridotte dimensioni, la presenza di lavorazioni diversificate, l’utilizzo di macchine di per sé pericolose, un contesto climatico non sempre favorevole, l’impiego di prodotti chimici ad impatto sulla salute”, impongono comunque un rafforzamento delle strategie. Ad esempio puntando sulla formazione e l’aggiornamento continuo degli operatori del settore agricolo.
 
Il manuale, che ha anche l’obiettivo di fornire indicazioni concrete operative che aiutino a semplificare i diversi obblighi, quali la valutazione dei rischi, la sorveglianza sanitaria, la formazione dei lavoratori, comprende:
- “una prima parte sulle caratteristiche socio-economiche, sui maggiori problemi di salute e sicurezza dei lavoratori, quali infortuni e malattie professionali”;
- una seconda parte “sul percorso di prevenzione realizzato dalla Direzione Prevenzione negli ultimi 10 anni, con una sintesi delle attività svolte sul versante della salute e della sicurezza;
- una parte centrale sui requisiti di sicurezza, di igiene e di salute dell’azienda agricola rispetto agli obblighi normativi e di buone prassi;
- una parte finale con le istruzioni e i modelli di pronto utilizzo per un’autovalutazione dei requisiti di salute e sicurezza”.
 
Riportiamo dalla prima parte, a titolo informativo, alcuni dati sugli infortuni nella Regione Veneto pubblicati nella relazione del luglio 2013 “Il sistema di sorveglianza epidemiologica degli infortuni lavorativi mortali e gravi finalizzata alla conoscenza e allo studio delle cause. Casi mortali accaduti in Veneto nel comparto agricoltura. Anni 2007 – 2012”.
 
Ad esempio in Veneto tra il 2007 e il 2012 “sono stati indagati da parte dei Servizi di Prevenzione delle Ulss 58 casi mortali in agricoltura che rappresentano il 22% del totale degli infortuni mortali indagati nello stesso periodo di tempo in Regione (267 casi)”.
 Dall’analisi effettuata risulta inoltre che:
- “i lavoratori appartengono a classi di età elevata rispetto agli altri comparti produttivi una parte (il 27%) ha addirittura superato i 65 anni;
- nel 90% sono italiani; spesso sono lavoratori autonomi - familiari - soci (51%) e hanno un esperienza lavorativa superiore ai 3 anni (85% dei casi nel 2012)”;
- “il 76% delle ditte si occupava di ‘Coltivazioni agricole, orticoltura, floricoltura, coltivazioni agricole associate all’allevamento’ e il 10% di ‘ Allevamento di animali’”. 
 
Interessante è poi conoscere la modalità di infortunio più frequente (43%): il “veicolo che esce dal suo percorso” (in maggioranza trattori). Si rileva che la maggior parte di problemi di sicurezza riscontrati “sono dovuti all’uso errato o improprio di attrezzature e l’errore di procedura. La causa di questi problemi è stata riconosciuta in pratiche abituali o nella mancanza di formazione/informazione”.
 
Qualche cenno viene fatto sull’aumento delle denunce di malattia professionale che ha interessato in Italia tutti i comparti, “ma è ancora l’Agricoltura a far segnare la percentuale di incremento maggiore”. In particolare in Veneto “si è assistito ad un aumento delle denunce in agricoltura del 63% con 252 denunce nel 2011 contro le 153 del 2010. Prevalgono le patologie osteo-articolari e muscolo-tendinee, dovute per la maggior parte a sovraccarico biomeccanico degli arti superiori e della colonna vertebrale”.
 
Rimandando a futuri approfondimenti di PuntoSicuro la presentazione delle misure di prevenzione relativi ad alcuni rischi specifici del lavoro agricolo, concludiamo riprendendo alcune informazioni generali sulla sicurezza delle macchine e delle attrezzature agricole.
 
Si ricorda innanzitutto che dal 21 settembre 1996 (emanazione del DPR 459/96 di recepimento della “Direttiva Macchine”) “le macchine e le attrezzature immesse sul mercato o in servizio per la prima volta devono essere costruite tenendo conto dei requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla normativa vigente.
Inoltre per ogni macchina è previsto:
- marcatura ‘CE’ con una targhetta leggibile ed indelebile posta sulla macchina stessa e che riporta: nome ed indirizzo del fabbricante; marcatura CE (escluso le trattrici); n.° matricola, tipo, n.° di serie; anno di costruzione;
- dichiarazione di conformità;
- libretto di istruzione all'uso e manutenzione”.
 
E riguardo all’usato non marcato CE (in caso di vendita tra agricoltori o da parte di un commerciante) si segnala che “chiunque vende deve attestare la conformità della macchina/attrezzatura alla legislazione vigente. In caso di permuta per un nuovo acquisto, l'attestazione deve essere rilasciata da chi la immette direttamente sul mercato”.
Ed è assolutamente vietata:
- “la vendita, il noleggio, la concessione in uso anche gratuito di macchine, attrezzature di lavoro e di impianti non rispondenti alla legislazione vigente (art.72 D.Lgs. 81/2008);
- la circolazione su strada delle trattrici agricole prive della protezione del posto di guida (Roll Over Protection Structure), così come previsto anche nel “Nuovo Codice della Strada” – DLgs 285/92, art. 106 c. 6”.
 
Infine ricordiamo che nella valutazione della sicurezza di una macchina “vanno verificati i seguenti punti:
- organi lavoratori;
- elementi mobili;
- organi di trasmissione del moto;
- impianto elettrico di bordo macchina;
- dispositivi di comando;
- proiezioni di materiali;
- visibilità della zona operativa;
- stabilità”.
Senza dimenticare che per migliorare la sicurezza nell’uso di una macchina o attrezzatura, oltre agli aspetti tecnici, “è necessario prevedere: dispositivi personali di protezione DPI, procedure di lavoro, informazione, formazione e addestramento degli addetti”.
 
Riguardo all’utilizzo delle macchine, ricordiamo la Circolare n. 45 del 24 dicembre 2013 del Ministero del Lavoro che si sofferma sul differimento del termine per l’entrata in vigore dell’obbligo dell’abilitazione all’uso delle macchine agricole come previsto dall'Accordo Stato- Regioni del 22 febbraio 2012.
 
 
 
Regione Veneto, “ Manuale per un lavoro sicuro in agricoltura”, 2° edizione aggiornata al D.Lgs 81/2008, Settembre 2013, edizione realizzata da Manuela Peruzzi, Andrea Serpelloni, Patrizia Curto, Giovanni Ceola, Roberto Bronzato, Giovanni Moro, Giovanni Martin, Andrea Bitozzi, Elvis Galasso, Giuliano Caccin, Alberto Salvador, Giancarlo Negrello, Luigi Bellesini, Alfredo Da Ros e Giangiacomo Marchesan (formato PDF, 13.19 MB).
 
 
 
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