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Dati sensibili e ''profilazione'' dei clienti
La notizia e' stata riportata dalla newsletter del Garante per la privacy.
Non e' stata accolta dall'Autorita' la richiesta di autorizzazione, avanzata da una societa' operante nel campo dell'e-commerce, ad utilizzare per alcune azioni di marketing informazioni sensibili concernenti lo stato di salute e la vita sessuale dei suoi clienti.
La societa' in questione aveva infatti richiesto l'autorizzazione per trattare i dati sensibili riguardanti la clientela idonei a rilevare lo stato di salute, la vita sessuale, le convinzioni religiose e politiche, per utilizzarli per finalita' di marketing, quali ad esempio la creazione di ''profili'' degli utenti mediante l'analisi dei prodotti acquistati, per attuare, tra l'altro, proposte commerciali personalizzate.
Inoltre l'azienda, che si occupa della vendita di libri, prodotti para-farmaceutici e di cosmesi, telefonia, software e hardware, richiedeva di poter comunicare tali dati ad altre societa' del gruppo.
Il Garante, giustificando i motivi della sua decisione ha richiamato la direttiva europea, per la quale il trattamento dei dati sanitari e' consentito entro determinati limiti, e un'autorizzazione emanata dall'Autority secondo la quale ''il trattamento effettuato per ricerche di mercato o per altre ricerche campionarie non puo' riguardare dati personali sensibili nelle operazioni successive alla raccolta''.
Inoltre, secondo l'Autorita', ''la richiesta della societa' relativamente alle finalita' diverse da quella della semplice gestione degli ordini sarebbe in contrasto con i principi di proporzionalita', pertinenza e non eccedenza rispetto allo scopo complessivo di prestazione e di servizio e determinerebbe uno squilibrio a danno degli interessati che non puo' essere colmato con il consenso degli stessi interessati''.
Il Garante ha pertanto autorizzato la societa' a trattare solo i dati sensibili diversi da quelli riguardanti lo stato di salute e la vita sessuale ed esclusivamente per la gestione degli ordini e non per le altre finalita' di marketing richieste.
Riguardo alla creazione di statistiche, l'Authority ha puntualizzato che possono essere realizzate solo utilizzando dati anonimi.
Non e' stata accolta dall'Autorita' la richiesta di autorizzazione, avanzata da una societa' operante nel campo dell'e-commerce, ad utilizzare per alcune azioni di marketing informazioni sensibili concernenti lo stato di salute e la vita sessuale dei suoi clienti.
La societa' in questione aveva infatti richiesto l'autorizzazione per trattare i dati sensibili riguardanti la clientela idonei a rilevare lo stato di salute, la vita sessuale, le convinzioni religiose e politiche, per utilizzarli per finalita' di marketing, quali ad esempio la creazione di ''profili'' degli utenti mediante l'analisi dei prodotti acquistati, per attuare, tra l'altro, proposte commerciali personalizzate.
Inoltre l'azienda, che si occupa della vendita di libri, prodotti para-farmaceutici e di cosmesi, telefonia, software e hardware, richiedeva di poter comunicare tali dati ad altre societa' del gruppo.
Il Garante, giustificando i motivi della sua decisione ha richiamato la direttiva europea, per la quale il trattamento dei dati sanitari e' consentito entro determinati limiti, e un'autorizzazione emanata dall'Autority secondo la quale ''il trattamento effettuato per ricerche di mercato o per altre ricerche campionarie non puo' riguardare dati personali sensibili nelle operazioni successive alla raccolta''.
Inoltre, secondo l'Autorita', ''la richiesta della societa' relativamente alle finalita' diverse da quella della semplice gestione degli ordini sarebbe in contrasto con i principi di proporzionalita', pertinenza e non eccedenza rispetto allo scopo complessivo di prestazione e di servizio e determinerebbe uno squilibrio a danno degli interessati che non puo' essere colmato con il consenso degli stessi interessati''.
Il Garante ha pertanto autorizzato la societa' a trattare solo i dati sensibili diversi da quelli riguardanti lo stato di salute e la vita sessuale ed esclusivamente per la gestione degli ordini e non per le altre finalita' di marketing richieste.
Riguardo alla creazione di statistiche, l'Authority ha puntualizzato che possono essere realizzate solo utilizzando dati anonimi.
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