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Un modello per ottimizzare i sistemi di sicurezza in fabbrica

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Industria

25/06/2003

L'Associazione Industriale Bresciana, in collaborazione con l'Asl, l'Università degli studi di Brescia e Ispesl, ha elaborato un software per la lotta agli infortuni sul lavoro.

Dopo un incontro formativo, avvenuto nei giorni scorsi, è ora a disposizione delle aziende bresciane associate all’AIB (Associazione Industriale Bresciana) un software che punta a contribuire alla riduzione degli infortuni nei luoghi di lavoro.

“Si tratta di un modello astratto che la singola azienda prende a base dell'analisi delle situazioni di rischio presenti nel proprio processo produttivo: in questo modo i responsabili della sicurezza possono focalizzare meglio i nessi causa-effetto che sono all'origine di un incidente sul lavoro.

Gli infortuni analizzati alla luce dei parametri del modello, costituiscono il dato sul quale articolare interventi mirati di correzione e revisione dei sistemi di sicurezza.”

I dati rilevati nel monitoraggio saranno oggetto di studio da parte dell’Associazione (settore Eco ’90) per focalizzare lo stato generale della sicurezza dell'industria bresciana. “Si potrà così realizzare una banca dati che fornirà il quadro reale delle più frequenti dinamiche di infortunio/incidente e delle soluzioni di prevenzione adottate delle nostre imprese.”

Il modello messo a punto scompone l'analisi dell'evento in tre criteri guida: il pericolo, l'esposizione e lo stimolo. Un esempio: il lavoratore in quota e l'assenza di parapetti denunciano pericolo e esposizione, mentre lo stimolo può consistere nello scivolamento. Se al verificarsi di un infortunio il primo fattore che viene naturale mettere sotto accusa è lo stimolo, il modello dell'Aib invita, però, a valutare l'insieme della situazione pericolosa, risalendo al contesto dell'evento: dalle inadeguatezze impiantistiche alle carenze di formazione-informazione del personale.

“E questo servirà ad aiutare l'azienda da un lato a catalogare i dati completi sui rischi possibili, e dall'altro a fissare le priorità dell'azione preventiva.”
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