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A cura di Gerardo Porreca (www.porreca.it).
Quesito
Quale e' la definizione tecnica di locale interrato e seminterrato ai fini dell’art. 65 del D.lgs. 81/08 e quali i riferimenti se tali locali interrati e seminterrati si trovano su terreni inclinati? È vero che il ministero del lavoro ha fornito delle indicazioni in merito con una circolare?
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I quesiti sul decreto 81: la definizione di locale interrato e seminterrato
A cura di Gerardo Porreca (www.porreca.it).
Quesito
Quale e' la definizione tecnica di locale interrato e seminterrato ai fini dell’art. 65 del D.lgs. 81/08 e quali i riferimenti se tali locali interrati e seminterrati si trovano su terreni inclinati? È vero che il ministero del lavoro ha fornito delle indicazioni in merito con una circolare?
Risposta
La definizione di locale interrato e seminterrato è diversa a seconda della fonte di provenienza.
Diversi anni fa il Ministero del Lavoro in una nota inviata agli organi ispettivi periferici diede alcuni indirizzi sull'applicazione dell'art. 8 del D.P.R. n. 303/1956 (ora abrogato e sostituito dal D.lgs. 81/08) e si espresse nel senso di considerare locali interrati quelli che hanno il solaio di copertura completamente al di sotto del piano campagna o di pavimentazione esterna e seminterrati quelli il cui solaio di copertura è posto al di sopra dello stesso piano campagna per una altezza inferiore al 50% dell'altezza del locale medesimo, ritenendo assimilabili ai locali al piano quelli invece aventi il solaio di copertura posto, rispetto al piano campagna, a più del 50% dell’altezza del locale medesimo. Per quanto riguarda i locali disposti in zone con piano esterno inclinato o disposti ad altezze diverse la stessa nota suggeriva, per individuare se il locale era interrato, seminterrato o meno, di fare riferimento ad una altezza media perimetrale dei locali da adibire a lavoro.
Successivamente ci sono state altre definizioni di locali interrati e seminterrati (decreto ministeriale sull’edilizia scolastica, decreto antincendio sugli impianti termici a gas, regolamenti comunali, linee guida, norme tecniche, circolari e finanche la giurisprudenza in una sentenza) la più recente delle quali ai fini dell'applicazione dell'art. 8 del D.P.R. n. 303/1956 si trova (pag. 6 e segg.) nelle "Linee-guida per la notifica relativa a costruzione, ampliamento o adattamento di locali e di ambienti lavoro" ex art. 48, D.P.R. n. 303/1956 emesse dalla Regione Piemonte con Deliberazione della Giunta Regionale del 16 gennaio 2006 n. 30-1995 (B.U.R. n. 6, 9 febbraio 2006), alla quale si consiglia di fare riferimento e che così citano in merito testualmente:
Definizioni:
A = Piano naturale del terreno è il piano di campagna circostante il fabbricato.
Risulta orizzontale nel caso del terreno pianeggiante e obliquo nel caso di zona non pianeggiante. In caso di terreni in pendenza il piano di campagna viene riferito alla superficie corrispondente alla quota media aritmetica degli interramenti su ogni parte del locale.
Qualora i terreni in pendenza siano oggetto di sbancamenti il piano di campagna corrisponde al piano del pavimento del fabbricato quando lo spazio circostante il fabbricato, nei lati rivolti verso lo sbancamento, è libero e scoperto per una ampiezza di almeno m 1,20. Quando siano realizzati sbancamenti, il piano di campagna corrisponde al piano del pavimento del fabbricato quando lo spazio circostante il fabbricato nei lati rivolti verso lo sbancamento è libero per una ampiezza di almeno m 1,20. (L’ampiezza del passaggio che circonda le parti del fabbricato rivolte verso le aree di sbancamento consente la realizzazione di vie di esodo o di eccesso per i soccorritori equivalenti a quelle dei piani fuori terra)
B = Piano orizzontale contenente la faccia inferiore (intradosso) del solaio di copertura del locale in esame.
Locale interrato quando la differenza B - A è inferiore a 1/3 dell’altezza del locale;
Locale seminterrato quando la differenza B - A è compresa fra 1/3 e ½ dell’altezza del locale;
Locale assimilabile a fuori terra quando la differenza B - A è superiore a ½ dell’altezza del locale.
Come si vede la differenza fra la definizione data dal Ministero del Lavoro e quella delle linee guida citate consiste solo nel fatto che queste ultime ritengono già locali interrati quelli il cui solaio di copertura è posto ad una altezza sul piano campagna inferiore ad 1/3 dell'altezza del locale.
Sull’uso dei locali interrati e seminterrati si cita anche una sentenza del 13 novembre 1979 della Pretura di Milano in base alla quale "Per la definizione di locale chiuso semisotterraneo, ai sensi dell’art. 8, D.P.R. 19 marzo 1956, n. 303, appare inadeguato il criterio rigido di considerare tale qualunque ambiente chiuso da pareti che si trovi per più della metà della sua altezza sotto il livello stradale, ma occorre rifarsi alla effettiva “ratio” 8 della norma per non dare una risposta puramente formale ai problemi dell’igiene del lavoro. Non può, pertanto, considerarsi locale chiuso semisotterraneo, per il cui impiego in attività produttiva è necessaria l’autorizzazione dell’ispettorato del lavoro, quello che, pur essendo per più della metà della sua altezza sotto il livello stradale, presenti tutta via un lato completamente aperto su un largo spazio libero e abbia una superficie complessiva aerata ed illuminata direttamente superiore a quella chiusa".
La definizione di locale interrato e seminterrato è diversa a seconda della fonte di provenienza.
Diversi anni fa il Ministero del Lavoro in una nota inviata agli organi ispettivi periferici diede alcuni indirizzi sull'applicazione dell'art. 8 del D.P.R. n. 303/1956 (ora abrogato e sostituito dal D.lgs. 81/08) e si espresse nel senso di considerare locali interrati quelli che hanno il solaio di copertura completamente al di sotto del piano campagna o di pavimentazione esterna e seminterrati quelli il cui solaio di copertura è posto al di sopra dello stesso piano campagna per una altezza inferiore al 50% dell'altezza del locale medesimo, ritenendo assimilabili ai locali al piano quelli invece aventi il solaio di copertura posto, rispetto al piano campagna, a più del 50% dell’altezza del locale medesimo. Per quanto riguarda i locali disposti in zone con piano esterno inclinato o disposti ad altezze diverse la stessa nota suggeriva, per individuare se il locale era interrato, seminterrato o meno, di fare riferimento ad una altezza media perimetrale dei locali da adibire a lavoro.
Successivamente ci sono state altre definizioni di locali interrati e seminterrati (decreto ministeriale sull’edilizia scolastica, decreto antincendio sugli impianti termici a gas, regolamenti comunali, linee guida, norme tecniche, circolari e finanche la giurisprudenza in una sentenza) la più recente delle quali ai fini dell'applicazione dell'art. 8 del D.P.R. n. 303/1956 si trova (pag. 6 e segg.) nelle "Linee-guida per la notifica relativa a costruzione, ampliamento o adattamento di locali e di ambienti lavoro" ex art. 48, D.P.R. n. 303/1956 emesse dalla Regione Piemonte con Deliberazione della Giunta Regionale del 16 gennaio 2006 n. 30-1995 (B.U.R. n. 6, 9 febbraio 2006), alla quale si consiglia di fare riferimento e che così citano in merito testualmente:
Definizioni:
A = Piano naturale del terreno è il piano di campagna circostante il fabbricato.
Risulta orizzontale nel caso del terreno pianeggiante e obliquo nel caso di zona non pianeggiante. In caso di terreni in pendenza il piano di campagna viene riferito alla superficie corrispondente alla quota media aritmetica degli interramenti su ogni parte del locale.
Qualora i terreni in pendenza siano oggetto di sbancamenti il piano di campagna corrisponde al piano del pavimento del fabbricato quando lo spazio circostante il fabbricato, nei lati rivolti verso lo sbancamento, è libero e scoperto per una ampiezza di almeno m 1,20. Quando siano realizzati sbancamenti, il piano di campagna corrisponde al piano del pavimento del fabbricato quando lo spazio circostante il fabbricato nei lati rivolti verso lo sbancamento è libero per una ampiezza di almeno m 1,20. (L’ampiezza del passaggio che circonda le parti del fabbricato rivolte verso le aree di sbancamento consente la realizzazione di vie di esodo o di eccesso per i soccorritori equivalenti a quelle dei piani fuori terra)
B = Piano orizzontale contenente la faccia inferiore (intradosso) del solaio di copertura del locale in esame.
Locale interrato quando la differenza B - A è inferiore a 1/3 dell’altezza del locale;
Locale seminterrato quando la differenza B - A è compresa fra 1/3 e ½ dell’altezza del locale;
Locale assimilabile a fuori terra quando la differenza B - A è superiore a ½ dell’altezza del locale.
Come si vede la differenza fra la definizione data dal Ministero del Lavoro e quella delle linee guida citate consiste solo nel fatto che queste ultime ritengono già locali interrati quelli il cui solaio di copertura è posto ad una altezza sul piano campagna inferiore ad 1/3 dell'altezza del locale.
Sull’uso dei locali interrati e seminterrati si cita anche una sentenza del 13 novembre 1979 della Pretura di Milano in base alla quale "Per la definizione di locale chiuso semisotterraneo, ai sensi dell’art. 8, D.P.R. 19 marzo 1956, n. 303, appare inadeguato il criterio rigido di considerare tale qualunque ambiente chiuso da pareti che si trovi per più della metà della sua altezza sotto il livello stradale, ma occorre rifarsi alla effettiva “ratio” 8 della norma per non dare una risposta puramente formale ai problemi dell’igiene del lavoro. Non può, pertanto, considerarsi locale chiuso semisotterraneo, per il cui impiego in attività produttiva è necessaria l’autorizzazione dell’ispettorato del lavoro, quello che, pur essendo per più della metà della sua altezza sotto il livello stradale, presenti tutta via un lato completamente aperto su un largo spazio libero e abbia una superficie complessiva aerata ed illuminata direttamente superiore a quella chiusa".
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Rispondi Autore: Giuseppe Scorsone  - likes: 0 | 02/03/2013 (19:20:05) |
| salve, la costruzione del vicino è stata edificata ad una distanza inferiore a quella prevista dalla legge, per cui ad oggi pende in giudizio. Si premette che la mia costruzione trovasi a confine, l'altra invece. come detto a circa mt. 10, al che si è venuto a creare un'intercapedine che si collega ad altro spazio attorno alla fabbricato del vicino, destinato a parcheggio. Ultimamente lo spazio che separa le costruzioni -intercapedine- è stato utilizzato per la costruzione di una rampa d'accesso, con materiale cementizio, comportando un innalzamento del livello del suolo originario ( da 00 ad oltre un metro, oggi ) appoggiandosi per di più al mio fabbricato. Dove il punto più alto della rampa- del vicino - trovasi contiguo un terrazzo di pertinenza alla mia costruzione, separati dal mio muro di recinzione di circa 2.90 di H, con l'originario livello del suolo, oggi, in considerazione dell'innalzamento per la rampa, l'altezza nel lato del vicino si è ridotta di oltre un metro, comportando a mia opinione gravissima lesione alla sicurezza. Per detti lavori( immalzamento del livello di superficie, che perla pavimentazione è stato utilizzato conglomerato cementizio, che si appoggia, per tutta la lunghezza alla mia fabbrica. Con l'occasione desidero chiederLe una Sua valutazione in merito ai seguenti quesiti: la rampa può intendersi come costruzione ? deve rispettare le distanze legali è di legge? l'innalzamento del livello nella parte ove lede la sicurezza ? Nel ringraziarLa anticipatamente, momentaneamente e nell'attesa Voglia gradire i migliori saluti. Giuseppe Agrigento 02/03/2013 | |
| Rispondi Autore: antonio rega - likes: 0 | 06/08/2013 (18:29:29) |
| Salve sono un commerciante di Benevento da circa 2 mesi il comune ha fatto aprire un bar accanto al mio e cosa strana e' che questo locale ha fatto i bagni nei locali interrati e di piu' senza abbattere barriere architettoniche scusate la domanda ma cosa posso fare per tutelarmi da tutto questo. Vi ringrazio anticipatamente . benevento 06/08/2013 | |
| Rispondi Autore: Claudio Zucca - likes: 0 | 12/11/2013 (17:53:55) |
| Salve, dovrei richiedere una concessione edilizia per la costruzione di una cantina interrata/seminterrata (non ho ancora capito bene se il nuovo vano sarà l'uno o l'altro..)sotto il piano di terra del cortile di un fabbricato esistente con il prospetto frontale e quello posteriore su diversi piani stradali. Sotto l'abitazione c'è un garage interrato per 3 lati su 4 che si affaccia sul retro al piano stradale. Vorrei realizzare la cantina adiacente al garage, praticamente risulterebbe sotto la quota di terra del cortile attuale e vorrei realizzare una finestra o una portafinestra sul prospetto posteriore. Praticamente sarebbe un'estensione del garage con 3 lati interrati su 4. Il solaio risulterebbe il nuovo piano calpestabile del cortile. So che a spiegarlo così è dura...comunque vorrei sapere per prima cosa se in questo caso la cantina è da definirsi interrata o seminterrata e se vanno computati volume e superficie coperta. GRAZIE MILLE | |
| Autore: Silvia | 19/10/2016 (15:26:08) |
| Salve, Servirebbe anche a me avere le risposte che Lei sta cercando, potrei approfittare delle risposte che Le arriveranno? Grazie | |
| Rispondi Autore: Veronika Peter - likes: 0 | 23/07/2015 (16:23:05) |
| Salva, vorrei chiedere posso mettere camera di letto interrato? Con una piccola finestra, ma non direttamente fuori. (Il sole non esci mai) Grazie, Veronika Saviano | |
| Rispondi Autore: Rosa Marrazzo - likes: 0 | 06/05/2019 (07:25:02) |
| Salve volevo chiedere una info ho un locale seminterrato facente parte di un fabbricato di 2 piani sovrastanti. Vorrei adibirlo a fabbrica. Faccio delle considerazioni, per accedervi lo si può fare sia da una scala interna (di servizio dell'intero stabile)e sua da una rampa(discesa liscia)che è posta su una dei 4prospetti. Il seminterrato fuoriesce di circa 80 cm dal P.T.E su due lati ha dei finestroni rettangolari di circa 50 cm. Per poterlo adibire a piccola fabbrica devo fare uno sbancamento? O vanno bene le caratteristiche che attualmente ha? | |
| Rispondi Autore: aldo pedretti - likes: 0 | 02/01/2022 (09:16:08) |
| un seminterrato di nove box (c6) con una sola entrata deve avere accorgimenti in riferimento agi otto (estrattori con canna fumaria con rilevatori di fumo, estintori, anche all'interno dei box. saluto e ringrazio a.pedretti | |
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