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Si' dal Parlamento europeo alle email commerciali
Il 13 novembre scorso è stata approvata dal Parlamento europeo una direttiva comunitaria, che consente l'invio di messaggi commerciali via email.
La scelta di vietare lo spamming è, quindi, affidata alle singole legislazioni nazionali.
Per l'invio di messaggi tramite email è stato approvato l'"opt-out", ovvero libero invio dei messaggi commerciali via posta elettronica, finchè l'interessato non si oppone.
I messaggi commerciali inviati tramite fax o via SMS dovranno, invece, sottostare all'"opt-in", ovvero, il sistema mediante il quale l'utente autorizza preventivamente l'invio dei messaggi stessi.
Anche per la spedizione di cookies, i file inviati da molti siti sui computer degli utenti che si recano sulle loro pagine(cfr. il numero 442 del quotidiano), sarà necessario ottenere il consenso degli utenti stessi.
La decisione presa dal Parlamento europeo è volta a proteggere la privacy degli utenti, anche se ha suscitato l'opposizione delle imprese che puntano sul commercio elettronico.
La direttiva comunitaria, infatti, prevede il rilascio dell'autorizzazione non solo per i cookies, ma anche per spyware e identificatori nascosti che entrano nel PC dell'utente per tracciarne le attività.
La scelta di vietare lo spamming è, quindi, affidata alle singole legislazioni nazionali.
Per l'invio di messaggi tramite email è stato approvato l'"opt-out", ovvero libero invio dei messaggi commerciali via posta elettronica, finchè l'interessato non si oppone.
I messaggi commerciali inviati tramite fax o via SMS dovranno, invece, sottostare all'"opt-in", ovvero, il sistema mediante il quale l'utente autorizza preventivamente l'invio dei messaggi stessi.
Anche per la spedizione di cookies, i file inviati da molti siti sui computer degli utenti che si recano sulle loro pagine(cfr. il numero 442 del quotidiano), sarà necessario ottenere il consenso degli utenti stessi.
La decisione presa dal Parlamento europeo è volta a proteggere la privacy degli utenti, anche se ha suscitato l'opposizione delle imprese che puntano sul commercio elettronico.
La direttiva comunitaria, infatti, prevede il rilascio dell'autorizzazione non solo per i cookies, ma anche per spyware e identificatori nascosti che entrano nel PC dell'utente per tracciarne le attività.
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