CYBERCRIME NEGLI USA: PERDITE MILIARDARIE
Secondo l'FBI, il cybercrime costa al mercato americano ben 67,2 miliardi di dollari all'anno. Lo riporta il CLUSIT (Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica) nella sua ultima newsletter.
Delle 2066 organizzazioni che sono state prese in considerazione, il 64 % ha subito, tra luglio 2004 e luglio 2005, danni finanziari conseguenti a incidenti informatici. Le organizzazioni interpellate hanno tutte almeno 3 anni di attività, con un minimo di 5 dipendenti e un milione di dollari di fatturato. Il danno medio è di 24.000 dollari all'anno, per un totale, per le 2066 organizzazioni oggetto dello studio, di 32 milioni di dollari. La cifra finale di 67 miliardi per tutto il mercato americano è stata ottenuta procedendo per estrapolazione, diminuendo però la percentuale del 64% delle aziende colpite ad un 20%. Molti sono gli studi che hanno già cercato di valutare il costo del cybercrime negli USA, ma l'FBI sostiene che le conclusioni di questo rapporto sono particolarmente attendibili, dato l'elevato numero delle organizzazioni prese come campione di studio.
Gli incidenti più frequenti sono dovuti a worm, virus, trojan horse e spyware, con 12 milioni di dollari di danni subiti dalle imprese prese in esame. Seguono i furti di computer 3,2 milioni, le frodi finanziarie 2,8 milioni, e le intrusioni di rete 2,7 milioni.
Il 98,2 % delle organizzazioni interpellate utilizzano un antivirus, il 90,7% un firewall e il 75% un anti-malware. L'84 % delle imprese hanno avuto problemi di virus, l'80 % di spywares, e il 32,9 % hanno subito tentativi di intrusione di rete.
Per quanto riguarda l’Europa, è disponibile (in lingua francese, a breve anche in inglese) il rapporto CLUSIT sugli eventi più significativi che hanno caratterizzato l'anno passato e le tendenze per il 2006.
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