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Inail: in crescita le patologie muscoloscheletriche

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Dati e statistiche

14/11/2007

Secondo i dati Inail sono in crescita le “nuove” malattie muscoloscheletriche nei settori dell’artigianato e dell’agricoltura.

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Nell’ultimo numero di ottobre 2007 del mensile Dati Inail sono pubblicate alcune analisi sull’andamento infortunistico del settore artigianato e agricoltura.
In entrambe le situazioni, pur con notevoli differenze quantitative, si può ritrovare un comune elemento di novità rappresentato dalla crescita delle malattie non tabellate*, ed in particolare delle malattie che colpiscono l’apparato muscolo scheletrico.
Nell’agricoltura, le forme non tabellate, nel 2006 sono arrivate a costituire circa il 90% di tutte le malattie denunciate all’INAIL.
“Pur spettando alle ipoacusie il valore numerico assoluto più elevato non può non osservarsi come le patologie muscoloscheletriche (tendiniti, affezioni dei dischi intervertebrali, sindrome del tunnel carpale, ecc), dovute a microtraumi ripetuti (Cumulative Trauma Disorder), rappresentino circa il 70% di tutte le malattie non tabellate riconosciute”.
 
Anche nell’artigianato, “le tecnopatie storicamente più frequenti nel comparto artigiano, ipoacusia e malattie cutanee,  mostrano negli ultimi anni una contrazione a favore di quelle che colpiscono il sistema osteoarticolare e muscolo-tendineo”.
 

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Ma nel mondo agricolo, oltre alle patologie legate ad agenti fisici, l’Inail ricorda, pur se di scarso rilievo numerico, le zoonosi, ovvero "quelle particolari forme morbose che vengono trasmesse dagli animali all’uomo e che sono trattate dall’INAIL, in accordo con le altre malattie infettive e parassitarie, come infortuni".
L’Istituto ha infatti fatto proprio il principio, elaborato della scuola medico-legale italiana, secondo il quale il concetto di “causa virulenta” è del tutto assimilabile a quello di “causa violenta”. Questa impostazione “ha trovato conferma in sentenze della Corte di Cassazione, nel tempo emanate nel merito, nelle quali è stata anche affermata la necessità di applicare per dette fattispecie il criterio della presunzione semplice che consente di ritenere comunque dimostrato, in ragione di una specifica attività lavorativa a rischio, il rapporto eziologico tra agente patogeno infettante e malattia, anche nei casi in cui esista un’oggettiva difficoltà nell’individuazione delle precise modalità di contagio”.
Questa modalità operativa garantisce la massima tutela del lavoratore assicurato.
 
Fonte: Dati Inail, analisi originali a cura di Silvia Naldini e Francesca Marracino
 
* Le malattie professionali "tabellate" sono quelle contratte nell'esercizio ed a causa delle lavorazioni specificate in apposite tabelle definite per legge dello Stato. Più esattamente è il DPR 336/94 che presenta tali tabelle, con l'indicazione delle lavorazioni e delle malattie professionali. Le malattie professionali "non tabellate" sono quelle per le quali il lavoratore riesce a dimostrare che la causa consiste nella lavorazione a cui è addetto. È stata la sentenza della Corte Costituzionale 179/88 ad introdurre la possibilità che "esistano" malattie professionali al di fuori di quelle espressamente previste dalla legge (e che, quindi, anche esse vengano eventualmente indennizzate).

 

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Rispondi Autore: Vincenzo Silvestri - likes: 0
03/03/2015 (16:32:29)
informazioni su inail
Rispondi Autore: Vincenzo Silvestri - likes: 0
03/03/2015 (16:33:28)
informazione
Rispondi Autore: Daniele Grassi - likes: 0
30/03/2016 (13:40:39)
Buongiorno, ho il tendine della spalla SX lesionato al 50% e il tendine spalla DX rotto completamente, siccome faccio un lavoro che faccio molti sforzi con le braccia da 30 anni, posso chiedere infortunio dovuto al lavoro? grazie!

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