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I giovani chiedono piu’ formazione sulla sicurezza stradale

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Campagne di prevenzione

09/12/2003

L’esigenza emerge dall’indagine Censis che ha coinvolto 2,6 milioni di studenti tra i 13 ed i 19 anni. (1/2)

Nei giorni scorsi sono stati presentati a Roma i risultati del 2° Rapporto del monitoraggio quinquennale “Una nuova cultura della sicurezza stradale”, realizzato dal Censis in collaborazione con la casa editrice Le Monnier, il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il programma prevede il coinvolgimento di tutte le scuole secondarie italiane del Paese per la somministrazione di un test di autovalutazione ai 2,6 milioni di studenti, e il monitoraggio quinquennale dei comportamenti di mobilità e della cultura della sicurezza stradale di un campione rappresentativo dei giovani italiani.

Le risposte ai quesiti del test hanno evidenziato un grande bisogno di attività di informazione/formazione e di sensibilizzazione dei giovani italiani all'educazione stradale.

Alle domande in merito la formazione sulla sicurezza stradale ricevuta nell’ambiente scolastico, la grande maggioranza del campione (il 69,5%) ha dichiarato che nella propria scuola non è stata programmata nessuna lezione di educazione alla sicurezza stradale.

Solo 30,5% degli studenti ha seguito corsi di educazione stradale in ambiente scolastico: il 18,6% degli studenti intervistati ha manifestato piena soddisfazione per l'insegnamento dell'educazione stradale impartito nel proprio istituto scolastico, a fronte di una quota più piccola, pari all'11,9%, formata da ragazzi che lamentano l'inadeguatezza del corso di formazione frequentato.

Occorre tuttavia constatare che, rispetto allo scorso anno scolastico, la situazione appare migliorata. Coloro che lamentano la totale assenza dell'insegnamento dell'educazione stradale tra le proprie materie scolastiche sono passati dall'83,5% al 69,5% del totale, mentre sono raddoppiati i ragazzi soddisfatti del corso frequentato (dal 9,6% al 18,6%).

Eppure l’educazione stradale nella scuola è un obbligo di legge; rileva il Censis: “malgrado l'educazione stradale è fin dal 1992 un obbligo di legge (art. 230 del Codice della strada), formalmente recepito sin dal 1994 con un decreto del Ministero della Pubblica Istruzione che fissava argomenti, programmi e metodi riguardanti l'inserimento organico dell'educazione stradale nelle scuole di ogni ordine e grado, e nonostante la progressiva evoluzione verso l'autonomia scolastica consenta a tutti gli istituti, attraverso il Pof (Programma di offerta formativa), di arricchire le proprie attività con percorsi didattico-educativi su tematiche di particolare interesse per gli studenti, l'insegnamento della sicurezza stradale sembrerebbe, stando ai risultati dell'indagine, non avere ancora avuto una reale diffusione nelle scuole pubbliche e private, o sembrerebbe relegato, al massimo, a iniziative di dirigenti scolastici più scrupolosi o dinamici degli altri e ad attività estemporanee poco apprezzate dagli studenti.”

Tra le iniziative di formazione, il Censis ha sottolineato che corsi di educazione stradale sono stati attivati, come azioni pilota, in sedici province italiane, congiuntamente dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, proprio nell'ambito del programma Censis-Le Monnier "Una nuova cultura della sicurezza stradale".

La carenza di formazione sulla sicurezza stradale nelle scuole italiane in parte spiega i risultati complessivi del test, dai quali emerge, ad esempio, che nell’utilizzo del motorino un giovane su 3 costituisce un pericolo per sé e per gli altri.
Risultati che illustreremo nel numero di domani di PuntoSicuro.
[…] continua

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