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Agricoltura: flessione degli infortuni
Il periodico “Dati Inail” ha dedicato il numero di febbraio all’analisi dell’andamento infortunistico nel settore dell’agricoltura; un settore per il quale nei prossimi anni è previsto un cambiamento grazie ai 50.000 giovani che, grazie a finanziamenti europei, avvieranno nuove attività agricole puntando in particolare sulle biotecnologie. Attualmente in Italia solo il 4,1% delle aziende è affidata a giovani sotto i 35 anni. I finanziamenti non saranno legati tanto alla produzione, ma quanto al rispetto delle norme in materia di sicurezza alimentare ed ambientale.
Il settore agricolo, a livello europeo, con costruzioni e trasporti è tra le attività con indici di frequenza maggiori.
Anche in Italia è rispettata tale tendenza, benchè negli ultimi anni si sia osservato un calo dei casi di infortunio; i dati provvisori del 2003 mostrano un calo pari al 4% rispetto all’anno precedente.
L’età degli infortunati riflette la composizione anagrafica dei lavoratori: “il 40% degli infortunati ha più di 50 anni e praticamente uno su dieci ne ha più di 65.”
Gli infortuni colpiscono con più frequenza gli uomini (76%) che rappresentano peraltro i due terzi della popolazione al lavoro. “Un interessante aspetto della ristrutturazione della popolazione lavorativa è disegnato dal numero degli extracomunitari infortunati: 7% del totale, più del doppio rispetto a cinque anni fa e, per il 71%, di età inferiore ai 40 anni.”
Il settore agricolo, a livello europeo, con costruzioni e trasporti è tra le attività con indici di frequenza maggiori.
Anche in Italia è rispettata tale tendenza, benchè negli ultimi anni si sia osservato un calo dei casi di infortunio; i dati provvisori del 2003 mostrano un calo pari al 4% rispetto all’anno precedente.
L’età degli infortunati riflette la composizione anagrafica dei lavoratori: “il 40% degli infortunati ha più di 50 anni e praticamente uno su dieci ne ha più di 65.”
Gli infortuni colpiscono con più frequenza gli uomini (76%) che rappresentano peraltro i due terzi della popolazione al lavoro. “Un interessante aspetto della ristrutturazione della popolazione lavorativa è disegnato dal numero degli extracomunitari infortunati: 7% del totale, più del doppio rispetto a cinque anni fa e, per il 71%, di età inferiore ai 40 anni.”
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